Recensione “Uno per Tutte, Tutte per Me” di Tiziana Irosa

 

 

Gli uomini sono esseri semplici. Tra le loro priorità, tre occupano un posto speciale nel loro cervello: calcio, cibo e sesso (e non proprio in questo ordine).

Lo sa molto bene Stefano; quarantenne, divorziato con due figli, avvocato per professione e dongiovanni per passione.

Le sue giornate trascorrono tra lavoro, sfuggire a una madre che ha eletto il botulino a divinità, una vicina impicciona, e a rotolarsi da un letto a un altro. Fino a quando nella sua vita non ricompare Chiara, il suo primo amore.

Il cuore di Stefano martella come quando aveva sedici anni, per non parlare dei suoi ormoni partiti per la tangente. Sui piatti della bilancia ci sono la libertà di essere single e il suo sogno adolescenziale.

Potrà l’amore cambiare la vita di Stefano, oppure saranno le gonne delle altre ad avere la meglio?

Tiziana mi ha tenuto compagnia anche sotto l’ombrellone e tra risate, ironia e quella speranza riposta nelle mani del protagonista, mi sono divertita e ho sognato.

Il Don Giovanni per eccellenza, l’uomo che vola di fiore in fiore, un matrimonio fallito alle spalle e il primo amore incapace di dimenticare.

“Amo il mio lavoro e, come i marinai, ho una donna in ogni città che visito.” Ecco questo è il profilo del protagonista.

E se il primo amore ritornasse? E se su di lui si scaraventasse la magica vendetta dell’amore?

Occhio per occhio, dente per dente, no?

Scritto esclusivamente dal pov maschile, scopriremo i pensieri perversi di un dongiovanni, i suoi dubbi, le sue speranze e chi lo sa, anche il dolore della fine di un amore?

La tempistica gioca brutti scherzi alla coppia Chiara e Stefano, fin dai tempi del liceo non hanno vita facile, gli incontri avvengono sempre quando uno dei due o entrambi sono impegnati.

Il sesso è stato da sempre la sua arma, sfogare quegli istinti primordiali a discapito del cuore.

Ma il cuore si ribellerà un giorno. Ed ecco che la vendetta è servita su un piatto d’argento.

Letto in un batter d’occhio tra un tuffo e un altro, l’ansia e la voglia di finirlo mi ha fatto “bruciare” sotto l’ombrellone e ho rinunciato alla famigerata nuotata.

 

“Forse è troppo tardi. – Non dire così, non è mai troppo tardi se vi amate.”

Jeg elskr deg… scopritelo leggendo.

ELEONORA

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