Recensione “Il circo dei piccoli miracoli” di Carly Schabowski

 

 

 

Parigi, 1940. Michel Bonnet ha solo vent’anni e vive arrangiandosi con lavoretti rimediati alle fiere di cavalli alla periferia della città. Ma quando Parigi cade in mano ai nazisti, Michel sale clandestinamente sul primo treno diretto verso sud. È un viaggio che gli cambierà la vita per sempre.

Quando Michel vede per la prima volta Frieda – una bellissima ragazza dai capelli scuri e dagli occhi enigmatici e misteriosi – ne rimane affascinato. Anche Frieda è in fuga dai nazisti e Michel, senza un tetto e affamato, decide di unire il suo destino a quello della ragazza e di seguirla nella compagnia circense di cui fa parte.

Ma c’è qualcosa che Frieda non gli dice, un segreto che ha giurato di portare nella tomba. E così Michel, ignaro del pericolo che si avvicina, si mette al seguito della compagnia circense itinerante, addentrandosi nella campagna francese, con il suo indimenticabile profumo di lavanda.

Parigi in tempo di guerra. “Parigi era morta, come se Agosto fosse arrivato in anticipo, svuotandola di tutti i suoi abitanti, fuggiti in massa per trovare ristoro dal caldo.”

Michel e Freida trovati per uno strano caso del destino, un circo che fa da sfondo, una guerra che lascia le sue tracce.

Il personaggio che più ho amato e che ha dato tanto alla storia è stato Bertrand, le sue filosofie, il suo grande aiuto, il suo affetto, i suoi ricordi. Tutto in lui urla amico, nel vero senso della parola.

E come ogni circo degno di nota abbiamo il gigante buono e il nano strafottente e le risate lì saranno assicurate nonostante il clima triste e tetro.

La storia è un mix ben assortito di storia, di emozioni e di personaggi che in un modo o in un altro lasciano la loro impronta e arricchiscono il romanzo.

I capitoli sono brevi e questo ha facilitato la scorrevolezza della storia, le emozioni sono alle stelle e il finale è un WOW in maiuscolo.

Un libro che consiglio vivamente di leggere, parola di Cara!

ELEONORA

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