Recensione “Nero Velluto” di S.D. Buzzi

 

 

 

La seconda opportunità di chiunque tra noi ha un solo nome: si chiama Amore.

Theodore e Perlah sono due universi paralleli, che non dovrebbero potersi incontrare. Al massimo potrebbero sfiorarsi, per poi sfrecciare via in direzioni opposte.

A dividerli ci sono ventitré anni, l’opposta estrazione sociale e perfino la nazionalità.

Ad accomunarli c’è solo la sofferenza. Un dolore radicato e profondo che nulla sembra poter estirpare.

Lei è una prostituta di strada, lui un uomo di successo.

Cosa succederebbe se le loro vite s’intrecciassero in una maniera che nessuno avrebbe mai potuto prevedere? Potranno amarsi o si faranno solo del male a vicenda?

In questo romanzo il bianco e il nero, la luce e l’oscurità si confondono, si mescolano, lottano per il proprio posto nel mondo.

Theodore è un uomo di successo, ricco, affascinante. Può avere tutto nella vita e infatti si intrattiene con una donna diversa ogni sera, senza mai farsi coinvolgere. I sentimenti li tiene meticolosamente rinchiusi nel suo cuore. Ha amato nella sua vita e ha sofferto, questo lo scopriamo pian piano addentrandoci nella narrazione, ha perso tutto e ora non vuole più aprire il suo cuore a nessuno. Il tempo passa e questo suo stile di vita lo annoia sempre più finché un amico lo spinge a un ulteriore passo: andare con una prostituta di strada. L’idea di “sporcarsi” lo eccita e lo attira, è come una ventata di adrenalina che stimola il suo essere apatico. Inizia così un percorso di caduta verso il basso, verso l’oblio, verso la perdizione.

Perlah è una prostituta, qualcosa di sporco e inutile agli occhi di tutti, anche a quelli di Theo, qualcosa che può essere usato e abusato, qualcosa, non qualcuno, messo lì per far godere il cliente che diventa signore e padrone del suo corpo e, nel caso del nostro protagonista, anche del suo cuore. Conoscendo la sua storia però capiamo che Perlah non è “sporca”, altri l’hanno sporcata, ma il suo animo è puro e ricco di luce.

Ecco che due opposti si attraggono, il bianco che non è bianco ma grigio scuro e l’oscurità che invece emana un bagliore inatteso. Ed è la resurrezione che uno attua nell’animo dell’altro la chiave per leggere questo racconto. Il loro prendersi per mano in mezzo al fango in cui si sono incontrati e, nonostante la cattiveria che scaturisce dai loro animi sofferenti, il loro riuscire ad andare avanti, passo dopo passo, nella speranza di un mondo migliore per entrambi.

Un romanzo non facile e poco accattivante ma che, a suon di secchiate d’acqua in faccia, riesce a coinvolgerti fin nel profondo e a farti ammettere che ci speri anche tu nel loro strano e controverso amore.

Consigliato!!!

ELEONORA

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