Germania, 1944. Prelevata dal campo di concentramento in cui era prigioniera, Anke Hoff non ha idea del destino che la attende. Quando le viene ordinato di assistere, come ostetrica, qualcuno molto vicino a Hitler è costretta ad accettare: in caso contrario tutta la sua famiglia verrebbe uccisa. Nonostante l’odio per il regime che ha perseguitato lei e i suoi cari, Anke dovrà fare del suo meglio per prendersi cura della misteriosa donna e del bambino che porta in grembo, la cui vita è legata a doppio filo alla sua. Ma nel rifugio di Berghof, la residenza segreta del Führer tra le Alpi bavaresi, niente è come sembra. Molte delle persone lì presenti, infatti, sono sottoposte allo stesso ricatto di Anke. E affezionarsi a uno di loro potrebbe complicare ancora di più le cose, mettendola davanti a una scelta impossibile da compiere. L’amore può sopravvivere agli orrori di una guerra?
Questa parte della storia è una delle più atroci e cruente, vittime innocenti, giustiziati, rinchiusi senza un giusto perchè solo per un pensiero di dominanza di razza.
Mi piace leggere di queste storie per non dimenticare, i drammi sono troppo forti da riuscir a digerire, ma la scrittura degli autori che si cimentano in questa impresa riescono in maniera delicata ad esporre contenuti, storie e personaggi. Questo libro è uno di quei piccoli capolavori che ti entra dentro. Una storia che nella sua assurda atrocità ti lascia il cuore spezzato e una forma inattesa di speranza.
Leggere di quei bimbi trucidati appena nati, affogati nelle acque gelide di un campo di concentramento, è stato sconvolgente, le pacrime scorrono copiose e continue ad ogni capitolo. Ma in tutta questa atmosfera ecco che anche l’amore fa capolino, la levatrice e il capitano, Anke e Dieter. Un amore che è già segnato, che ha già visto la sua fine eppure ci regala emozioni, speranze, e ci fa capire che nel male a volte si nasconde un cuore.
Sognare un giorno, quel giorno della libertà, e l’amore riuscirà a sopravvivere fino a quel giorno?
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