Recensione “Il negoziatore” di Sam P. Miller

 

 

 

 

Il tenente Shayne Foster è un sopravvissuto.

Un uomo che ha fatto del dolore un compagno di vita e dei suoi demoni uno scudo. Occhi scuri, sguardo cupo e un cuore blindato.

Johanna O’reilly è una tentazione pericolosa. Una presenza ingombrante, eppure impossibile da ignorare.

Due mondi complessi, diversi, in conflitto, ma destinati a incontrarsi.

Dimenticare il passato sembra impensabile, ricominciare daccapo impossibile, ma se la vita decide di darti una seconda possibilità, anche il dolore più forte può scemare e i ricordi più dolorosi sbiadire.

Un cuore, anche se indurito, può essere aggiustato.

Era riuscita, con una tenacia indescrivibile, a farsi strada tra decine di lucchetti e serrature. Aveva affrontato trincee e sbarramenti degni di una fortezza d’altri tempi pur di raggiungermi.

Lo aveva fatto a passi così piccoli da sembrare inesistenti, eppure la distanza che aveva coperto era considerevole…

Lei mi era arrivata al cuore”.

La scrittura di Sam è “trascinante”, non ti stancheresti mai di leggere qualcosa di suo, ti cattura, ti ammalia, la “strega della penna”. Ho amato uno dei suoi precedenti personaggi, Alex, anche odiato per le scelte prese, ma amato all’inverosimile, me lo porto nel cuore.

Fiduciosa nelle sue idee, curiosa per un’altra delle sue storie, mi sono avventurata in questo percorso che già dai primi estratti appare alquanto difficile.

Come e in che modo un lutto cambia una persona?

In che modo si elabora la perdita di una persona? E se fossero due?

Sin dalle prime pagine, dal prologo stesso, incontriamo il protagonista e il suo demone interno, un mostro che lo logora e lo trascina sempre più in fondo al tunnel, il dolore, il lutto, un cuore mal funzionante, addirittura rotto. Il crack del cuore dopo una perdita, la ragione che non trova una logica, la vita che scorre e si sopravvive ad essa.

“Un cuore anche se indurito, può essere aggiustato. Era riuscita a farsi strada… Lei mi era arrivata al cuore.”

“Erano ancora lì inchiodati su di me, pronti a sfidarmi, a infastidirmi o a mandarmi definitivamente al manicomio… Non ne avevo mai visti di così belli, avevano una rara tonalità di giada impreziosita da qualche screziatura smeraldina, un colore insolito, bellissimo.”

Una donna dai capelli color fuoco, una copia di lei in miniatura, un cuore sordo e muto che inizia a prendere vita di fronte a quel sorriso senza denti, un albero spoglio che inizia a germogliare.

“Quella bambina aveva riportato il sole nella mia vita e ne fui certo non appena sentii i muscoli delle guance tirare. Sorridere non era più cosa per me da tanto tempo.”

I flash-back di Shane riempiono le nostre lacune, i suoi pensieri non lasciano speranze, eppure quando l’amore inizia a farsi strada non sente ragione.

“Mi hai portato al punto di non ritorno, O’reilly. Ora non si può più tornare indietro.”

Lei, una donna disillusa, una donna sola e spezzata: “Il suo odore mi investì. Sapeva di tabacco, di colonia e di uomo, un miscuglio talmente intenso da lasciarmi stordita.”

“Mai avrei immaginato che pezzi tanto diversi avessero trovato il modo di incastrarsi così bene. Era uno strano mosaico il nostro: un uomo distrutto dal suo passato, una donna disillusa dalla vita e una bambina che si affacciava al futuro con occhi pieni…”

Ci si può Rinnamorare di una persona dopo aver dato già tutto a qualcun’altro?

Il rischio è alto, mettere in gioco nuovamente il cuore, uno psicopatico che vuole portar via tutto, due vite che dipendono da lui “Il negoziatore”, stilare il profilo del criminale era il suo lavoro, adesso è la sua rivincita sulla vita.

“Non mi farò portare via tutto un’altra volta.”

Il livello psicologico dei personaggi è ai massimi livelli, un romanzo molto maturo e profondo, con attimi di suspense, diverso dai romanzi precedenti della Miller. La scrittura, sempre impeccabile, è maturata nel corso degli anni e questa storia rende reale e tangibile le mie osservazioni.

Oltre al romanzo, consiglio tutto ciò che è stato scritto da Sam.

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