Recensione “Una crêpe per due” di Erin E. Keller

 

 

 

James Barrett è un bravo ragazzo. Peccato che non stia passando il miglior momento della sua vita e a volte parli a sproposito.
Edward Egan è un bravo ragazzo. Peccato che la sua rigida esteriorità non aiuti James a tenere a freno la sua linguaccia.
Quando però i due sono costretti a volare a Parigi e James deve improvvisarsi assistente del rampollo della famiglia Egan, le animosità sfumano e le motivazioni dietro i loro comportamenti vengono in superficie, svelando anche un tenero e inaspettato sentimento.
Ma i due rischiano di restare solo con il ricordo di una crêpe a Parigi…

 

Quando ho iniziato a leggere questo libro, avevo una certezza.  Considero Erin E. Keller sinonimo di garanzia, considerato che con i suoi precedenti lavori è riuscita sempre a trasportarmi nel mondo dei suoi personaggi, facendomeli amare tutti. Mi sono messa comoda e ho iniziato a leggere. Da qui il mio unico appunto negativo a questo libro: finisce subito. Ma probabilmente sarebbe stato il mio unico appunto negativo anche se la storia avesse avuto trecento pagine.

Avete presente quelle storie che fin da subito ti catturano e ti fanno stare con quel sorrisino scemo fino all’ultima pagina? Quelle che continueresti a leggere ad oltranza perché i personaggi sono così dolci, così simpatici, così reali da poterteli immaginare dinnanzi a te.

Ecco la storia che ci racconta Erin è proprio una di queste.

Ho amato James tantissimo, con la sua ironia e il suo sarcasmo tanto da immaginarne tutte le espressioni. Ho visto, invece, Edward rimanere più in ombra e forse nell’intento dell’autrice questo era voluto, così da trasmettere maggiormente quel senso di tristezza che lo contraddistingue per buona parte del libro. Pensavo mi piacesse meno come personaggio all’inizio, e invece mi sono ritrovata a volerlo abbracciare e stringere forte dicendogli che tutto sarebbe andato per il meglio.

Non vi svelo nulla della storia di James ed Edward, perché perdereste il gusto di lasciarvi catturare da un racconto dolcissimo e divertente che invece merita di essere scoperto. Vi avviso, dopo che lo avrete terminato vi verrà voglia di ricominciare a leggerlo daccapo.

La scrittura è fluida e mai pesante e lo stile è, come in tutti i libri di questa autrice, impeccabile.

Faccio personalmente una richiesta all’autrice: un seguito. Perché i personaggi secondari di questa storia si meritano uno spazio tutto per loro, per raccontarci il loro amore, perché è praticamente impossibile non innamorarsi di George e perché questo è un libro che non ti basta mai e quando finisce ne vorresti ancora e ancora.

Consigliato?  Cento volte sì!

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