Recensione “TRE GIORNI” di Daisy Franchetto

 

 

 

 

 

 

Un uomo è alla guida della sua automobile dopo una giornata di lavoro. Ha un incidente.
È l’inizio della storia, un susseguirsi di vicende a cavallo tra il mondo reale e una Dimensione parallela sconosciuta.
Tre giorni per raggiungere la consapevolezza, tre giorni per rivedere la propria vita con l’aiuto di personaggi fantastici, tre giorni per sciogliere il legame con i fantasmi del passato.
Una novella ambientata in quella terra di confine che si trova ai margini della vita, a un passo dalla morte.

 

Penso di poterlo dire senza ombra di dubbio alcuna.

Questo breve racconto è uno degli scritti più belli mai letti.

La riprova che spesso non servono troppe parole per riuscire ad arrivare al cuore delle persone, ma che anzi poche parole, ben utilizzate, possono produrre effetti benefici all’anima di ogni lettore.

Lo stile di scrittura fluido, delicato e lievemente ombroso dell’autrice la fa da padrone, accompagnandoci in un viaggio nelle paure insite del genere umano e facendoci dare un’occhiata rapida nel misterioso quanto affascinante mondo dell’aldilà.

Credo che uno scritto, di qualsiasi tipo essa sia, possa essere considerato bello, se riesce a trasmettere qualcosa che si incida in modo indelebile nella mente del lettore, che sia esso un’emozione o un messaggio.

Questo racconto, nella sua breve intensità, ci porta a riflettere e ci accompagna passo passo con il procedere della storia a farci un semplice quanto approfondito esame di coscienza.

Una dolce “ terapia”, che ognuno di noi interpreterà e vivrà in modo differente, ma che porterà tutti ad un unico importante insegnamento.

La vita è una sola e va vissuta nel migliore dei modi.

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