Recensione “ROSEBLOOD” di AG Howard

 

 

 

 

 

Rune Germaine ha una splendida voce, paragonabile a quella di un angelo, ma è afflitta da una terribile maledizione: quando si esibisce, infatti, si sente malata e stanca, come se la bellezza del suo canto le rubasse ogni volta un po’ di vita. Sua madre, nel tentativo di aiutarla, decide di iscriverla a un conservatorio poco fuori Parigi, convinta che l’arte potrà curare la strana spossatezza di Rune. Poco dopo il suo arrivo nel collegio di RoseBlood, la ragazza si rende conto che c’è qualcosa di soprannaturale nell’aria. Il misterioso ragazzo che vede spesso in cortile, infatti, non frequenta nessuna delle classi a scuola e scompare rapidamente come è apparso, non appena Rune distoglie lo sguardo. Non ci vuole molto perché tra i due nasca un’amicizia segreta. Thor, è questo il nome del ragazzo, indossa abiti che sembrano provenire da un altro secolo e in sua presenza Rune si sente meglio, quasi cominciasse davvero a guarire. Ma tra i corridoi di RoseBlood c’è una terribile minaccia in agguato, e l’amore tra Rune e Thor, che sta sbocciando, verrà messo a dura prova. Dalla scelta di Thor, infatti, potrebbe dipendere la salvezza di Rune o la sua completa distruzione.

 

Fantasy molto molto carino, ben scritto e originale che tuttavia non mi ha rapito il cuore.

La storia si poggia su una storia ben più famosa, quella del Fantasma dell’Opera, ne trae spunto e ne scrive un ipotetico seguito.

La protagonista è Rune, una ragazza da sempre accompagnata da stranezze, dagli incidenti domestici a volte inspiegabilmente causati dai suoi stessi familiari, agli strani sogni che in parte le calmano l’animo in perenne agonia. Rune nasconde un segreto, o meglio un retaggio, che neppure lei conosce e che nessun membro della sua famiglia si è mai degnato di svelarle, lo farà da sola aiutata da un eccentrico nuovo amico. Lui è Thorn un ragazzo che incontra nella nuova scuola che frequente ma che non è né iscritto né partecipa alle lezioni, veste come se vivesse in un’altra epoca e ha il potere di apparire e sparire quando meno te l’aspetti.

Due esseri molto diversi fra loro eppure affini, che mostrano di conoscersi da una vita e soprattutto di essere in sintonia fra loro in maniera singolare. Entrambi nascondono dei segreti, a volte palesi altre volte ancora sconosciuti e legati alle loro famiglie d’origine, segreti che se rivelati possono cambiare il loro futuro e anche il futuro di chi sta loro a cuore.

Un bel intreccio, che poggia su solide basi e su una storia intramontabile come quella del fantasma dell’opera, una bella ambientazione gotica, e una buona scrittura ma forse troppo macchinoso e lento, tanto che dalla lettura ho faticato a lasciarmi coinvolgere. I personaggi sono certamente ben caratterizzati, lei misteriosa e intrigante, lui oscuro e ambiguo eppure poco incisivi.

Nel complesso un bel libro che consiglio agli amanti del genere seppur pecca in brillantezza.

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