Recensione “Orgoglio ferito” di Remmy Duchene e BL Morticia

 

 

 

 

 

 

Renford Kline è etero… giusto? Ha smesso di sperimentare al college ed è andato avanti. Non riesce però a spiegarsi le fantasie indecenti su Brian Daystar, che lo colgono proprio quando dovrebbe concentrarsi sul passaggio della sua carriera da avvocato a professore. Quando Brian arriva a New York, Renford sa di essere nei guai: tutto del ragazzo lo attrae – dal corpo tonico ai bellissimi capelli neri – ma Renford è etero… giusto?

Brian Daystar ha bisogno di una pausa. Sta lavorando senza sosta per trasformare il suo ranch in Montana in un posto sicuro per i giovani a rischio. È così assorbito dal progetto che nemmeno gli importa che il suo ragazzo, una giovane star del country, lo stia tradendo. Il loro rapporto è finito da tempo, ma forse serviranno i sentimenti che prova per Renford a fargli accettare la fine di quella relazione.

Entrambi dovranno prendere una decisione. Renford dovrà imparare ad accettare chi è davvero e Brian dovrà scegliere se rinunciare alla possibilità di essere felice o afferrarla.

In questo secondo capitolo della serie, gli autori puntano i riflettori su Renford e Brian. Entrambi li abbiamo già incontrati nel primo volume della serie (Cuori Feriti).

Renford a new York, dopo aver lasciato il lavoro come procuratore sta decidendo se accettare o meno un lavoro come insegnante mentre Brian è riuscito ad aprire un centro per i giovani a rischio in Montana.

Renford è etero o almeno è quello che ha sempre raccontato a se stesso, mentre Brian si rende conto che la sua storia d’amore con un cantante country non sta affatto andando nella direzione giusta.

Quando Brian si reca a New York per mettere fine alla sua storia d’amore e magari concedersi anche una piccola vacanza, Renford lo ospita a casa sua.

L’attrazione tra i due è forte e immediata e nessuno dei due sembra essere capace di resistervi.

Ma le complicazioni sono dietro l’angolo: Renford deve venire a patti con il fatto di essere gay e Brian deve fare i conti con i fantasmi e le paure del suo passato.

La storia mi è piaciuta anche se l’ho trovata a tratti un po’ troppo frettolosa. La parte introspettiva non è approfondita a sufficienza ed è un peccato perché avrebbe reso entrambi i personaggi ancora più interessanti.

La narrazione è comunque scorrevole e la lettura piacevole e non noiosa.

Sicuramente consigliata.

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