Recensione “Morte di un re pirata” di Josh Lanyon (Adrien English vol. 4)

trama

Quarto capitolo dell’acclamata serie Adrien English, nata dalla penna del pluripremiato autore Josh Lanyon.
La carriera di scrittore di Adrien English, libraio gay e investigatore dilettante, è sul punto di decollare. I diritti del suo primo romanzo, Il delitto sarà svelato, sono stati acquistati da Paul Kane, una celebre star del cinema. Ma quando l’omicidio fa il suo debutto a una cena hollywoodiana, a indagare sul caso viene chiamato proprio l’ex amante di Adrien, l’avvenente Jake Riordan, ora tenente della polizia di Los Angeles e più che mai determinato a tenere nascosta la propria omosessualità. La sua comparsa, però, rischia di spingere il nuovo compagno di Adrien, il fascinoso professore universitario Guy Snowden, a commettere a sua volta un omicidio…

recensione

Dopo aver letto “La mossa del diavolo”, qualunque lettore appassionato di serie non può non tuffarsi di filato nella lettura bramosa di “Morte di un re pirata”, quarto capitolo della serie di Adrien English.

E così ho fatto io, leggendolo in un decina di ore, gustandomi ogni singola parola come solo una fan può fare quando ha in mano un testo che ha scoperto di amare.

Da lettrice appassionata devo dire che il mio amore per questo scrittore si è consolidato durante la lettura dei libri della saga: ho trovato il primo libro promettente ma con diverse pecche, il secondo molto più ricco e nelle mie corde, il terzo di crescita e di transizione per i protagonisti e il quarto è stato, per me, il raccolto tanto atteso. Ormai conoscevo i personaggi, le loro paure e i loro difetti, passioni e paranoie e volevo leggere altro di tutti loro.

Lanyon mi ha piazzato sul percorso, a sorpresa, uno stacco di due anni. Un taglio netto di tempo e tanti cambiamenti appena accennati tra le pagine, che mi hanno lasciata in un piacevole stato di sospensione: non sapevo tutto, in questo libro ho avuto di fronte a me da gustare non soltanto l’incertezza del futuro del mio protagonista, Adrien, ma anche due anni della sua vita non raccontati da scoprire, tassello dopo tassello, con un impatto sulla mia curiosità pluristimolata a dir poco incantevole.

Stavolta l’omicidio ci porta nella patinata e decadente Hollywood: attori affascinanti e carismatici, giovani mogli vedove, gite in barca, persone consumate dallo stress o dagli eccessi di una vita troppo ricca.

Il giallo è scritto con grande maestria e Adrien si ritroverà pilotato, nelle sue investigazioni, più di quanto sia disposto ad accettare.

Ho ritrovato il nostro amato investigatore dilettante più duro e consumato dalla sua stessa malattia al cuore, con dei dialoghi dal taglio più cinico e con un retrogusto triste, di pentimento. Un persona delusa, con una nuova storia d’amore di fronte, ma più arida di quanto Adrian stesso riesca a vedere.

In questa situazione ingarbugliata e tesa, il tenente Jake Riordan torna nella vita di Adrien, sconvolgendola e rovesciandola per l’ennesima volta, ma stavolta in modo diverso: sono passati due anni anche per Jake e come lettrice mi sotto trovata di fronte, anche con lui, ad un uomo diverso ma simile a quello di un tempo. Una nuova sfida da comprendere e a cui affezionarmi, dopo che mi aveva spezzato il cuore nel libro precedente.

Un libro scritto ottimamente, come l’autore ci ha abituato, arricchito dai suoi tipici dialoghi fluidi e brillanti. Lanyon ha davvero una mano magica per quanto riguarda la scrittura e in particolare nella verosimiglianza del carattere dei protagonisti e nella sua capacità di variare da personaggio a personaggio.

I libri stile chick-lit, per esempio, hanno come pregio dei dialoghi brillanti e sopra le righe, e non perdono mai il ritmo della narrazione. Spesso, però, hanno come grande difetto la carenza di situazioni originali, scivolando, sulla lunga, in situazioni tipicamente ripetitive e stucchevoli. Lanyon riesce a prendere il meglio di quel tipo di letteratura e a combinarlo con il giallo, con una punta di ruvidezza, squisitamente maschile, che rende il tutto meno scontato, pur portando le storie d’amore a livelli incredibili di stomaco annodato.

L’eros in questo libro ha un ruolo importante ed è descritto con l’eleganza a cui questo scrittore mi ha abituata: ogni cosa è chiara, il sesso è ben descritto, con un punto di vista, ripeto, estremamente maschile e vivido, senza mai scendere nell’irrealistico, nel dozzinale o nel gratuito. Forse meriterebbe quattro cuoricini e non tre per la qualità, ma non voglio che una lettrice venga tratta in inganno pensando ad un libro infarcito di scene leziose, visto che non lo è assolutamente.

La cover italiana è il solito, stereotipale, posato, quasi in bianco e nero, di un modello a caso di poco più di 20 anni: tenete conto che il nostro protagonista è un uomo stressato di 35 anni che poco ha a che fare con quel faccino bello e innocente da universitario.

La parte grafica (scritte e disposizione di esse), al contrario, è, come sempre, molto buona.

Sensualità 3 cuori rosso

Recensione: Manuela

 

Editing: Ele

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