RECENSIONE “MENO DUE” di Delia Deliu

 

 

 

 

E se un giorno ti accorgessi che tutto ciò che possiedi vale meno di una manciata di polvere nel vento? È questo l’inquietante interrogativo con il quale deve fare i conti Max Castellani, un chirurgo affermato, libero da vincoli sentimentali e appassionato di pittura. Un’inaspettata notizia fa crollare di colpo la certezza su cui ha fondato la propria vita, obbligandolo a fare i conti con il dolore della perdita, perciò decide di mollare tutto e trascorrere il suo tempo facendo quello che ha sempre sognato al di fuori della professione: dipingere. Si rifugia in Alto Adige con tela, pennelli e un pensiero persistente che lo tormenta.
Nell’incantevole Val Senales, sotto la Cima dell’Ortles, Max conoscerà un’umanità diversa da quella che ha sempre frequentato: il premuroso Mario, il simpatico Michael, la provocante Elizabeth, donna priva di scrupoli, un enorme cane che curiosamente porta il suo stesso nome, e la sua bizzarra padrona, Greta. E, forse, non tutto è perduto per Max perché il suo destino ha in serbo un amore, difficile e ostinato, come lo sono spesso gli incontri straordinari al crocicchio dell’esistenza. La diafana Greta e il suo inseparabile cane bernese sapranno portare speranza nei giorni di Max, seppur l’ingovernabile forza che li attrae sarà contrastata da paure passate, richiedendo a entrambi il coraggio di superare le prove del presente. Una toccante storia dove protagonista è l’amore, con tutte le sue sfumature. Un inno all’amicizia e alle emozioni che tutti vogliamo e possiamo vivere. Cosa sarebbe la vita senza tutto ciò? Semplicemente non sarebbe vita.

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Una bella storia d’amore e un gran bel romanzo.

I protagonisti sono atipici: lui è un chirurgo affermato e di successo, che si ritira sui monti per ritrovare se stesso e la pace interiore che ha perso dopo importanti eventi accaduti di recente mentre lei è una ragazza particolare, diversa a causa di un’anomalia genetica, l’albinismo totale, che le dona un aspetto quasi fiabesco. Max non vuole legami, non si sente degno e non può donare ciò che sa in partenza destinato a finire e Greta non sa ancora cosa sia l’amore, la sua diversità e il suo carattere puro l’hanno tenuta lontana da questo sentimento che invece investirà entrambi, così come investirà chi legge queste pagine. Dicevo all’inizio che è una bella storia d’amore, sì, dove i grandi sentimenti e la purezza di essi non può che far accadere il miracolo dell’amore fra chi non lo cerca e non può cercare, eppure l’amore è implacabile, come un fiume in piena che non teme gli ostacoli, scende a valle e sfocia nel mare.

L’amore fra Max e Greta è immenso, ma fa anche male. L’autrice è bravissima in questo, nel coinvolgere il cuore del lettore e tenerlo in bilico fino alla fine, fino all’ultima pagina, farlo sperare e poi lasciarlo.

Un romanzo intenso, che fa riflettere sulla diversità e sui risvolti psicologici ad essa legati, ma anche sulla malattia e sulla speranza come sull’accettazione della vita in sé e di quel che porta. Per questo ho amato e apprezzato molto l’epilogo. Una scelta forte e coraggiosa che tuttavia condiviso in pieno. Amo questa autrice già nota per altri suoi libri, per il modo di scrivere e per l’originalità delle sue scelte.

Un’ altra caratteristica che apprezzo e che le invidio è la sua capacità descrittiva. I romanzi moderni sono spesso poveri di descrizioni, veloci, poche informazioni e molti dialoghi. Con Delia invece leggendo mi sembra di osservare un quadro e coglierne il significato. Sento i profumi, gusto gli aromi, vedo i panorami e le espressioni e vivo i luoghi. Il suo è un grandissimo dono, riesce a far vedere con gli occhi dell’immaginazione le scene che racconta rendendole più vere e vive e questo non è da tutti.

In conclusione un ottimo romanzo che non potete perdere

Sensualità: 

Recensione: 

Editing: 

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