Recensione “MANUALE DI FISICA E BUONE MANIERE” di Daniele Germani

 

 

 

 

 

“Manuale di fisica e buone maniere” è il racconto di occasioni perdute. Il romanzo descrive il complesso rapporto sentimentale ed emotivo fra due studenti italiani, attingendo dal linguaggio e dalle teorie della fisica, mescolando scienza e letteratura. Lui è un assassino di gatti con problemi relazionali al limite della psicosi; lei è una futura astrofisica di successo segnata da un passato tragico. Entrambi vivono con disagio l’esistenza sul nostro pianeta. A far da cornice alla loro storia, una Londra polverosa e poco accogliente, dove si rifugeranno per scappare dal loro passato.

Mi capita frequentemente di leggere romanzi di giovani autori emergenti, spesso alle prese con la loro prima opera. E questo è, appunto, il primo lavoro di Daniele Germani, consigliatomi da una cara amica che ama la lettura, come me.

Scopro subito le mie carte: questo “Manuale” è un piccolo capolavoro. Parla d’amore, eppure non è una vera e propria storia d’amore. Parla di sentimenti ma è tutt’altro che un romanzo sentimentale. Sono due microcosmi, e la loro relazione, ad essere narrati.

I due protagonisti non hanno un nome: sono semplicemente Lui e Lei e le loro vicende vengono narrate in un continuo cambio di P.O.V. Non sono affatto due personaggi facili, con cui empatizzare. Sono agli estremi opposti: lui quello della razionalità, lei quello della sensibilità ed emotività, inconciliabili ma solo in apparenza, perché in realtà potrebbero incastrarsi alla perfezione. E invece no, le cose non saranno così semplici e lineari…

Mi sono trovata a viaggiare insieme ai due protagonisti, a tifare per loro, a stupirmi per le loro scelte, ad arrabbiarmi e, arrivata alla conclusione, a pensare che la loro storia non poteva finire diversamente. Sì, perché il finale è tutt’altro che scontato ed è solo arrivando all’ultima pagina che tutto il libro acquista il suo senso.

Non è affatto una lettura “d’evasione”, questo “manuale”. È troppo profondo e disincantato per farci banalmente sognare. Ci pone di fronte alla realtà, dando voce alla parte più scomoda dell’animo umano, quella che teniamo ben sepolta e siamo così bravi ad ignorare. L’ho trovato coraggioso e controcorrente e, anche se difficilmente potremo sentirci simili a Lui o a Lei, sarà inevitabile ammettere che la loro storia è uno specchio della vita vera, crudo e spietato esattamente come tante volte lei si dimostra.

Daniele Germani narra con una scrittura poetica e delicata, che quasi contrasta con la durezza della trama. È proprio questo che mi ha affascinata, assieme alla maturità con cui tratta le parole e plasma le frasi. Alcuni passaggi sembrano raccontare un dipinto, in altri ho trovato la musicalità di una melodia.

Lettura consigliatissima… e speriamo di poter leggere presto altro di questo autore, credo che ci riserverà belle sorprese!

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