Recensione “La rivoluzione del coniglio” di Antonello Dose

 

 

 

 

 

 

Aloha! Sono Antonello Dose, quello del ‘Ruggito del Coniglio’. Da molti anni pratico il buddismo di Nichiren Daishonin. Ho iniziato per curiosità, per fiducia verso chi me ne aveva parlato e aveva insistito tanto affinché partecipassi a una riunione in una casa privata. ‘Metti dei calzini puliti’ mi disse Betta, ‘ti chiederanno di togliere le scarpe.’ Il mio è il racconto di venticinque anni di esperienze di fede e di vita quotidiana che mi hanno permesso di approfondire la conoscenza di me stesso e di quello straordinario, profondissimo, misterioso, gioioso fenomeno che si chiama ‘vita’ e che ci vede, consapevoli o meno, tutti coinvolti. Provengo da una famiglia cattolica ed è stato inevitabile, in questi anni, avere dubbi di ogni genere e confrontare i risultati che ho ottenuto seguendo prima una religione e poi l’altra. Ho sperimentato cosa significa abbracciare il Sutra del Loto e recitare con costanza Nam-Myoho-Renge-Kyo, la Legge dell’Universo. Ho provato gli effetti del Dai-moku sullo stato vitale, nella percezione di me e degli altri, nella salute, nella protezione dagli incidenti e nell’attirare la buona fortuna. Sono tanti i motivi di gioia e di gratitudine che mi spingono a questo racconto, finora vissuto gelosamente in privato, ma la gioia più grande, da un po’ di tempo a questa parte, è notare che il fenomeno vita funziona esattamente come intuito e descritto dal primo Budda storico Shakyamuni, come spiegato da Nichiren Daishonin nel XIII secolo e attualizzato da quello che considero il mio maestro, Daisaku Ikeda. Ci sono stati anche dolori, malattie, lutti. E l’energia vitale per affrontarli. Ma ciò che conta è che direzione diamo all’esistenza, alla nostra mente e al nostro cuore insieme, kokoro in giapponese. Il buddismo mi ha cambiato la vita, e ve lo racconto senza pudori.”

Questa è la storia di Antonello Dose. Una storia intensa, empatica, dolorosa. Svelata anche negli aspetti più duri, con una scrittura lieve e luminosa che ci sorprende. Prima di incontrare Ikeda, Dose ha avuto due maestri: Eugenio Barba, il grande guru del teatro di ricerca, e Enrico Vaime, il gran maestro del varietà radiofonico e televisivo. La sintesi inaspettata che ne deriva, di leggerezza e di radicalità antropologica e mistica, fa di questo libro di iniziazione al buddismo una lettura difficile da dimenticare.

Devo confessare che ho iniziato a leggere questo libro senza sapere chi fosse il suo autore.Vivendo all’estero, non sono molto aggiornata sulle personalità del mondo televisivo e radiofonico italiano, ma mi aveva intrigato il titolo, e anche la cover seppur semplice mi aveva trasmesso una sensazione di pace e di allegria, così mi sono immersa in questa sorprendente lettura.

Il libro mi ha coinvolta da subito, un po’ per la narrazione scorrevole e allegra un po’ per i luoghi a me cari di un periodo in cui vivevo nella mia città natale, l’eterna Roma.

Non conoscevo il buddhismo se non per quello che avevo studiato a scuola o per le notizie che seguivo sul Dalai Lama, un uomo che mi ha sempre profondamente affascinata.

BUDDHA: “poiché tutto è un riflesso della nostra mente, tutto può essere cambiato dalla nostra mente”.

Ed ecco che tra le pagine di questo libro mi trovo ad esplorare un nuovo mondo, ne resto sorpresa e affascinata, mi trasmette un senso di benessere nel suo racconto e mi regala ore di profonda e intensa riflessione e introspezione e mi sento in pace con me stessa e con l’universo.

Questo libro è cibo per l’anima e per il cuore, in una frase tratta dal libro è racchiusa l’importanza dell’armonia con gli altri, con ciò che ci circonda: “La vita mi stava insegnando che non si può essere felici da soli.”

Quante verità in questa storia che mi ha aperto gli occhi e la mente ad una nuova fede. Sono cattolica, eppure mi sono ritrovata a cercare nuove informazioni sul buddhismo, ho perfino cercato il Sutra del Loto e recitato Nam-Myoho-Renge-Kyo.

Un romanzo che è attuale, fresco e geniale nella sua originale verità.

La fede, indipendentemente dalla religione che si professa, è ciò che ci dà la forza e la determinazione, se non il coraggio, di affrontare e comprendere la nostra esistenza.

Ciò che accade all’autore, che ci racconta di malattie, di sofferenza e di dolore, è qualcosa che rivoluziona tutta la sua visione su se stesso e sul mondo che lo circonda.

Una lettura preziosa, di quelle che arricchiscono veramente quel bagaglio non solo culturale ma anche emotivo di cui non possiamo assolutamente privarci.

Non intendo spoilerare la trama che è una storia di vita vera e pura, di un cambiamento che vorrei in tutta sincerità sperimentare sulla mia stessa pelle.

Complimenti all’autore e grazie per avermi dato una nuova visione di questa folle vita.

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