Recensione “La mossa del Diavolo” di Josh Lanyon (Adrien English vol. 3)

trama

Dopo che il commesso della sua libreria sparisce in seguito a delle terrificanti minacce di morte, Adrien English è costretto a vedersela con un misterioso culto satanico, un affascinate professore universitario e la sua traballante relazione col detective Jake Riordan che, pur di non ammettere pubblicamente la propria omosessualità, rischia di compiere un passo senza ritorno.

 

recensione

 

La facilità con cui Josh Lanyon riesce a trascinare il lettore in “mondi” diversi in ogni suo libro ha un qualcosa di stupefacente.

Il giallo resta sempre la base di questa serie, ma ogni volta ci troviamo a incontrare vittime, carnefici, alibi incredibilmente differenti gli uni dagli altri, descritti con grande maestria e con immagini vivide e reali.

Questo rende questa serie così intrigante da farla spiccare in mezzo al resto della letteratura seriale, e di quella M/M in particolare.

Non dubito che Lanyon sia un accanito lettore di gialli e la sua abilità di scrittura dei casi migliora di libro in libro.

 In questo terzo capitolo, come il titolo stesso suggerisce, ci troviamo a fare i conti con una serie di delitti legati al mondo dell’occulto, stretti nella morsa di una setta sotterranea, potente e spaventosa.

Lo scrittore tratta la magia da scettico, come me, con rispetto e un po’ di incredulità per i culti cosiddetti “buoni” e con evidente disprezzo e acidità nei confronti della blasfemia e dello sfruttamento da parte dei culti “oscuri”.

Adrien English, il nostro ”investigatore improvvisato”, libraio, scrittore di gialli mezzo fallito e malato di cuore, si ritroverà risucchiato, come sempre, in una serie di eventi drammatici, che mineranno la sua sicurezza fisica ed emotiva, trascinandolo in una spirale discendente che avrà orribili conseguenze anche nella sua vita privata, condivisa (di nascosto e con enormi difficoltà) con il detective Jake Riordan, uomo duro e puro, non disposto ad accettare la sua stessa omosessualità.

 Questo è un libro di passaggio, in alcuni tratti estremamente “vero” e stressante: tutti noi odiamo litigare e la frustrazione dei rapporti disfunzionali di questo libro è descritta magistralmente.

I sentimenti dei protagonisti, Adrien e Jake in primis, saranno sempre in primo piano, mentre nello sfondo si incastreranno, in un puzzle sfaccettato e ricco minacce, riti satanici, nuove conoscenze amorose, nuove famiglie e nuovi personaggi.

 Credo che la parte che prediligo di questa serie sia proprio come il mondo di Adrien muta attorno e insieme a lui: a volte gli eventi accadono a causa delle sue stesse azioni oppure semplicemente “succedono”, lasciandolo a corto di parole, distruggendo i suoi precari equilibri, un po’ come fa la vita vera con tutti noi. Molte cose sfuggono al controllo di Adrien, compresi i suoi stessi desideri.

 Se amate i libri scritti con dialoghi brillanti e mai scontati, è un libro da leggere assolutamente, ma consideratelo un libro di passaggio, e siate pronti a tuffarvi nel romanzo successivo, “Morte di un Re Pirata”.

 L’erotismo e il sesso in genere hanno un ruolo molto marginale in questo capitolo della saga, che preferisce invece puntare la sua attenzione su altri sviluppi della coppia in bilico. La parte erotica presente mi ha dato l’idea di essere un po’, come dire, incollata sopra, ma devo ancora capire se questo è dipeso dalle intenzioni dell’autore, che forse voleva esprimere lo stato d’animo del protagonista nel momento, o se invece è stata solo una scena scritta in modo poco ispirato.

 Ho letto delle recensioni tiepide che accusavano questo romanzo di essere lento: non lo è affatto, probabilmente coloro che stavano leggendo non hanno avuto davvero modo di assaporare quante novità e drammi familiari fossero presenti in queste pagine. Peggio per loro.

 Giudizio sempre un po’ severo per la cover, dettato unicamente dalla mia avversione personale per questo stile, ma artistico. La parte grafica (scritte e disposizione di esse) è molto buona, la parte fotografica è banale e scontata.

Ci troviamo di fronte al solito tipo belloccio la cui foto è “fusa” con un pentacolo infiammato: un fotomontaggio dal sapore vagamente… “gothic metal”?

Beh, non è quello che c’è qui dentro. Questo è un giallo drammatico, e non un romanzetto patinato, ed è pure scritto dannatamente bene.

Una nota a favore della parte estetica della confezione della serie “Adrien English” è che il modello scelto per queste cover è sempre lo stesso, che è una cosa che ho apprezzato molto.

Sensualità: 1 cuore rosso

 

Recensione: Manuela

Editing: Ele

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