Recensione “Insensibile al cuore” di Emily Storm

 

 

 

 

 

Helen Priscol è avvolta da un’aurea di malinconia. Da quando è morto il suo fidanzato Dylan, in un incidente stradale, la sua vita ha smesso di andare avanti. Ogni cosa le sembra inutile senza di lui. In unico giorno tutti i suoi sogni si sono infranti; tutta la sua vitta si è disintegrata; soltanto la danza è riuscita a stanarla dalla sua tana di dolore; l’unica rinascita in ogni momento di sconforto nella sua vita. Un giorno, al Milk&Coffee, incontra gli occhi di tenebra del bel capitano dell’esercito, Nicolas Straind. Il suo cuore torna a battere; mille farfalle vorticano nello stomaco di lei, ma tutte quelle emozioni la fanno sentire in colpa nei confronti di Dylan. Una guerra interiore la sconvolgerà tra lacrime e batticuore. Al suo fianco c’è la sua amica del cuore, Katy Losten, un miracolo nella vita di Helen, ma non è tutto rosa e fiori, Katy nasconde un segreto dentro di sé, che potrebbe mandare in frantumi l’amicizia con Helen.
Una storia d’amore e odio è quella di Nicolas e Helen, ma lo zampino del diavolo, lo metterà la bionda dagli occhi nocciola, Teresa Streaple, che farà di tutto per accaparrarsi il bel capitano.
Un triangolo d’amore che non va a genio a Helen; lei vuole Nicolas tutto per sé, non ha la minima intenzione di dividerlo con Teresa, che con il suo fascino attrae tutti gli uomini di Sunset City.
Ognuno dovrà fare le proprie scelte, a costo di perdere le persone che amano; a costo di vivere una vita solitaria con i rimorsi e i rimpianti.
Helen è una ragazza ribelle, ma dal cuore sensibile. Riuscirà a squarciare il cuore di pietra e insensibile del bel capitano?
Teresa, con i suoi artigli affilata da gatta, riuscirà a prevalere su Helen Priscol?
Una guerra a tutti gli effetti che spezzerà il cuore del lettore, ma che riuscirà a suscitare anche attimi di ilarità.
Entrate a Sunset City, lasciatevi coinvolgere nella vita di Helen e Nicolas.

Le premesse ci sono tutte per un grande romanzo. Helen, la protagonista, soffre per un amore perso. Nicolas, un soldato tanto affascinante quanto misterioso e il classico triangolo amoroso.

Helen non riesce a liberarsi del tutto di quel ricordo, anche forse per il senso di colpa che le attanaglia il cuore, va avanti a rilento e sempre con la stessa metodica cadenza con la sua vita in quel piccolo paese, fino al giorno in cui si scontra con Nicolas nel bar della cittadella, un gioco di sguardi, il cuore che perde un battito e tutto dovrebbe finire in un lieto fine.

Invece? Helen dentro di sè combatte una battaglia, il suo amore perduto, quel lutto troppo recente e l’attrazione per il bel soldato e quando finalmente vuole uscire allo scoperto, ecco che il destino le gioca lo stesso scherzo: Teresa, sempre e solo lei, la tentatrice dei suoi amori, un’incognita, il dubbio e poi la certezza.

Nicolas di contro, osserva in sordina nel bosco quel suo angelo velato, la sua ballerina, ma non riesce a farsi avanti per l’ombra di Dylan che aleggia ancora in lei.

Qual è l’unico sentimento che riesce a fermare l’amore? La paura… ecco la risposta! La paura di andare avanti, di lasciare un vecchio amore nel passato, la paura di rimanere solo un ripiego, di vivere una vita a metà, la paura di rimanere sempre nell’ombra, di rubare il posto a qualcuno.

Il romanzo a mio avviso è scritto bene, meravigliosa descrizione degli ambienti, il bosco, la casa, la capanna, anche il semplice bar. Personaggi ben definiti, delineati. Spettacolare l’amicizia di Helen con Katy. Colpi di scena che ti lasciano a bocca aperta, sentimenti svelati e mai sospettati, un segreto di un amore non corrisposto, un’amicizia in bilico.

Non ho condiviso molto le scelte di entrambi i protagonisti in alcune situazioni, non voglio entrare nel dettaglio per non cadere in possibili spoiler, ma a mio avviso, sono molto criticabili direi.

L’unica pecca? Il fatto di non avere dato molto spazio ai sentimenti che erano sia la sorgente che l’arrivo di quel fiume in piena. Si è lasciato poco spazio al dolore di Helen per la perdita di Dylan, non ho vissuto quel dolore, quel lutto che doveva soffocare, non ho pianto per la separazione tra Helen e Nicolas. Nel corso della storia, l’autrice poteva benissimo aggiungere qualche altra pagina per rimarcare certi sentimenti e farli entrare dentro, a volte la storia sembrava raccontata troppo frettolosamente.

Il finale è stato scritto egregiamente, non scontato, non banale, non ripetitivo, un finale che da speranza.

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