Recensione “IL TEMPO DI UN BATTITO” di Layla Tales

 

 

 

 

 

 

Credevo che scappare dal mio passato fosse la soluzione migliore. Ho lasciato che il mondo mi giudicasse senza chiedere la possibilità di un appello. Mi sono creato con cura il mio personaggio e per tutti questi anni ho mantenuto il mio stesso gioco.
Sono stato il ragazzino ribelle. Il bel tipo, sfacciato e spaccone. Pericoloso.
Quello con cui avere un’avventura ma che non si porta a casa per un pranzo di famiglia. E mi va bene così, non ho tempo per le stronzate romantiche. Sono un amante eccellente e un uomo superficiale.
Ecco quello che la gente vuole vedere di me: il mio viso, i miei tatuaggi, i miei occhi color ghiaccio. Ed è solo questo che sono disposto ad offrire di me. Finchè non è arrivata lei.
Da allora ci sono delle notti in cui sento di voler essere di più. Notti in cui non mi va di cercare una sconosciuta che si prenda cura della mia anima, notti insonni in cui torna quel dolore inspiegabile ed il casino che mi porto dentro spinge per uscire ed esplodere.
Nessuno sa meglio di me quanto si è soli soprattutto in mezzo a tanti.
Ma ora c’è lei.
Lei che mi fa provare emozioni che avevo dimenticato.
Lei che usa la dolcezza per vedermi davvero.
La mia Biancaneve.
Il mio veleno.
La mia redenzione.
Eccomi sono Andrea e questa è la mia storia.”

  

Come si suol dire, ogni tanto tornare alle origini fa bene al cuore. Erano diversi mesi che non mi immergevo più nella lettura di un Romance, e sinceramente ne ho sentito la mancanza.

Ho iniziato questo libro leggermente scettica, pensavo fosse la solita storiella trita e ritrita che ormai siamo abituate a leggere e invece la trama mi ha piacevolmente colpito. Il nostro Bad Boy mi ha rapito dopo pochissime pagine e l’autrice è riuscita a mantenere alto il livello delle aspettative fino alle fine. Non è la classica storia d’amore fine a stessa, ma gli intrecci familiari, le amicizie, e l’alone di mistero che iniziamo ad annusare sin dall’inizio rendono la lettura decisamente piacevole.

Quindi, trama scorrevole e ben strutturata. Un punto per la Tales.

Passiamo ora ai personaggi… Per una volta posso sentirmi orgogliosa di essere donna. Non ho trovato, infatti, la solita “ochetta” a far da padrona alle pagine scritte, ma bensì una vera guerriera, una donna che ha il diritto di essere chiamata tale, una ragazza come tante con l’unica fortuna di aver trovato Andrea. Sia i protagonisti che i personaggi secondari sono ben delineati, ognuno con il suo carattere, ma che poi messi insieme formano un mix sorprendente che invogliano il lettore a conoscerli meglio.

Detto questo, purtroppo, passiamo ai tasti quasi dolenti. Durante la lettura alle volte mi sono posta delle domande… Ma l’autrice aveva fretta di finire il romanzo? Non so, alle volte si ha come la sensazione che manchino dei pezzi, delle semplici frasi che renderebbero il lettore ancora più partecipe, dei paragrafi di collegamento tra una scena e l’altra per farti capire il perché succedono determinate cose e il come. Questa è una delle prime cose che ho notato e che purtroppo mi ha accompagnato fino alla fine della lettura.

Buona l’idea del doppio punto di vista dei protagonisti, ma a mio avviso non riesce a coprire perfettamente la mancanza di alcuni paragrafi.

La scrittura… Scorrevole, buona, ma i refusi e la punteggiatura dovrebbero essere rivisti dall’inizio. Alcuni errori grammaticali e alcuni spazi di troppo tra le lettere non rendono giustizia alla potenzialità del libro.

Bella storia, buona caratterizzazione dei personaggi e emozioni belle, ma purtroppo, non pienamente soddisfacente a livello di scrittura.

 

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