Recensione “Il Nodo (Nove Lune Nalee Vol. 3)” di Lucrezia

 

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Prigioniero del nemico nell’ assedio dell’ultima città libera il famoso guaritore Hiras è uno dei pochi a conoscere la strategia di difesa. E’ famoso per la sua bellezza. e il suo pudore.Per questo Il Re decide di non torturarlo, nel modo tradizionale.
Attenzione: scene di sesso esplicito, consenso dubbio.

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Mi sono avvicinata alla saga delle “Nove Lune Nalee” con questo libro, il terzo della serie.
La trama si dipana raccontando le storie, individuali e intrecciate, di tre coppie di protagonisti, uomini provenienti da regni in guerra tra loro.
I vincitori, solo apparentemente spietati e sanguinari, nella loro fame di distruzione e conquista hanno preso per sé dei giovani nobili del regno sconfitto per destinarli a essere una sorta di mogli/compagne di vita e madri dei loro futuri eredi. In questa relazione, i vincitori si fanno chiamare “Domino” e gli sconfitti sono invece i loro “Rami”.

Come prima cosa devo dire che la passione dell’autrice per questi personaggi è evidente. Sono scritti tutti con grande amore, dando ampio spazio ai loro sentimenti, sconforti e alle loro emotività tumultuose. La passionalità è espressa continuamente, al punto di arrivare al melodramma in diverse parti del libro, a causa dei pentimenti ricorrenti dei personaggi dominanti.
Sono presenti delle scene di stupro e di sopruso psicologico e fisico, che aprono la strada alle relative (e comprensibili) scene di desiderio di suicidio e depressione delle vittime (i “Rami”).

Le tre coppie di protagonisti sono estremamente simili tra loro, sia nell’aspetto estetico che nello sviluppo dei sentimenti che maturano nel corso del libro: l’evoluzione dei personaggi in posizione di “Domino” si basa sul senso di colpa che si trasforma in amore, un amore totalitario e disperato ma guastato dal pentimento per le loro stesse azioni precedenti, quindi il loro passato sanguinario, la rabbia e la frustrazione della guerra.
I Rami (tutti e tre) sentono, ognuno per il proprio Domino, il risveglio del calore dell’amore e della passionalità, ma rifiutano questi sentimenti e li nascondono ai rispettivi partner. Questo tormento interiore e questi sensi di colpa rendono le scene in camera da letto un insieme di preliminari che difficilmente appagano i protagonisti e i lettori.

Proprio questa ripetitività di eventi mi ha reso la lettura difficile in diversi punti. Avrei preferito vedere, per esempio, lo sviluppo di una sola di queste coppie ma più approfondito.
I sentimenti dei Domino (tutti e tre) hanno qualcosa di affrettato, poiché passano dal desiderio fisico all’amore totalizzante con troppa semplicità, lasciando così l’amaro in bocca. Da lettrice considero lo sviluppo delle relazioni molto importante, specialmente per un libro del genere.
Se un sentimento è struggente per un protagonista, la narrazione deve farmi sentire come è arrivato ad esserlo, per permettermi di immedesimarmi fino in fondo.

Il romanticismo di questo libro non è comunque messo in discussione, i sentimenti hanno sempre il primo posto in ognuna delle singole scene, anche e soprattutto quelle nelle stanze da letto. La sessualità è descritta con cautela, senza nessun tipo di riferimento esplicito, per cui è un libro adatto a chi cerca sentimentalismo piuttosto che sessualità carnale e travolgente.

I sei punti di vista dei protagonisti (o potremmo anche dire sette compreso quello del narratore) si scambiano tra di loro caoticamente, cosa che genera qualche difficoltà per il lettore, per cui suggerirei a chi vuol raccontare questo tipo di storie di adottare qualche tecnica che indichi meglio da quale punto di vista osserviamo la scena. Per esempio, si potrebbero suddividere i capitoli mettendo all’inizio il nome del protagonista attraverso cui vediamo la scena, come avviene nella saga de “Le Cronache Del Ghiaccio e Del Fuoco”.
In diverse parti del libro sono dovuta tornare indietro e rileggere le scene per capire che cosa stesse succedendo e con quali protagonisti (soprattutto nel caso delle scene con più personaggi non ambientate nelle stanze da letto), per cui diciamo che c’è una certa difficoltà dell’autrice nell’inquadrare una scena nel suo complesso: chi, dove, in che posizione relativa, ecc.

Per quanto riguarda la cura editoriale, ci sono alcuni “a capo” errati e serve una rilettura complessiva per sistemare i refusi sparsi in giro per la novella.
L’introduzione tecnica che ci spiega le caratteristiche del mondo è mal separata dal libro, e occupa diverse pagine iniziali, senza essere annunciata o sottolineata al lettore. È ricolma di errori e mi ha stordito con una marea di informazioni che non servono perché spiegate chiaramente in seguito nel libro, che ha, invece, uno stile fluido e scorrevole.

Sensualità:

1 cuore rosso

Recensione:

Manuela

Editing:

FirmaClaudia

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