Recensione: “Il Ladro” di Patricia Logan

 

 

 

 

Ranger Corrigan, ex marine e vero eroe, è a un passo dal raggiungere i suoi compagni veterani tra i senzatetto di Los Angeles. Quando gli viene offerto un lavoro ben retribuito in una villa enorme, Ranger esulta all’idea di avere un tetto sopra la testa e un pasto caldo nello stomaco.

L’affascinante e acculturato Landry Metzel ha una vita troppo agiata per essere solo il perito assicurativo che sostiene di essere, e Ranger vuole sapere perché è stato assunto per proteggere un uomo innocuo, senza nemici.

Di certo Metzel non sentirebbe la sua mancanza se dovesse andarsene. Quando capolavori famosi iniziano a sparire all’improvviso da collezioni private, Ranger comincia a fare due più due e, appena un detective della LAPD inizia a fare domande sugli omicidi legati ai furti, Ranger decide di scoprire di più sull’uomo da cui è attratto.

Un marine arguto, un uomo che nasconde disperatamente un segreto e un omicida.

 

La storia si apre con il furto di un’opera d’arte, e incontriamo subito uno dei protagonisti.

Patricia Logan, poi, ci ripresenta Ranger che avevamo conosciuto all’inizio del libro Superstar, quando aiuta Taz agli Emmy; qui invece lo ritroviamo dopo qualche mese, un po’ più povero e faticosamente in cerca di un lavoro. Grazie ad un pasto gratis, rincontra Storm e Taz, e quest’ultimo capisce subito le condizioni precarie in cui vive Ranger, e riesce quindi a trovargli un lavoro come guardia del corpo.

Guardia del corpo di un tale, Landry Metzel, famoso… perito assicurativo esperto in opere d’arte, che vive in un ambiente molto agiato.

Ranger, con un carattere apparentemente da duro, è un ex marines congedato con onore, ma in realtà è un uomo protettivo e leale, e per finire supersexy.

 

Conosciamo Belzer, anziano maggiordomo, austriaco, più che altro un amico per Landry, una figura iperprotettiva, burbera, che lo aiuta e lo supporta nel lavoro e nella vita, infatti è lui a richiedere e volere una guardia del corpo, che invece per ovvi motivi… Landry non vuole.

 

Ma alcune opere spariscono, e Ranger comincia a dubitare del reale lavoro di Landry, complice poi un poliziotto, un certo Cassidy Ryan, che inizia a fare domande a Landry. Così decide di scoprire di più sull’uomo per cui lavora ed è attratto.

 

Tra i due c’è da subito attrazione, e l’inesperienza di Landry (è vergine!!) genera delle scene veramente divertenti.

“Perché la porta è chiusa a chiave?” La maniglia della porta si mise all’improvviso a sbatacchiare.

Un lampo di paura passò negli occhi di Landry quando realizzò che Belzer era fuori dalla sua camera da letto…

“Gesù!”sussurrò. “È Belzer! Nasconditi!!!”

 

Man mano che il libro procede, si capisce subito chi è il ladro, viene spiegata la motivazione dei furti e a chi vanno restituite le opere d’arte. E quando Belzer spiega cosa è successo alla sua famiglia nel campo di concentramento… be’, quello è un colpo al cuore, perché ci riporta indietro ad un periodo buio e spaventoso della nostra storia, la seconda guerra mondiale, i nazisti, le camere a gas….

Nonostante il tema però, si tratta di un romanzo dalla scrittura scorrevole e per nulla pesante, con un finale bello e molto emozionante.

Consiglio questo libro con tutto il cuore.

 

Sensualità: 

Recensione: 

Editing: 

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