Recensione “Il ladro di melodie” di Shira Anthony

 

 

 

 

 

 

Cary Redding è una contraddizione in carne e ossa. È un famoso violoncellista, ricercato dalle orchestre di tutto il mondo, ma sotto le vesti del musicista c’è un uomo profondamente tormentato, che ama l’alcol e il sesso occasionale. Il motivo di questa ‘stonatura’? Cary sa di essere un bugiardo. Un farabutto. Lui è il ladro di melodie.

Cary riesce a gestire bene la sua doppia vita fino alla notte in cui, in un vicolo buio di Milano, non viene aggredito da due malviventi. Proprio quando le cose stanno per mettersi male, l’affascinante Antonio Bianchi, un avvocato di successo, lo soccorre salvandogli la vita. Antonio, però, gli offre anche qualcosa che lui non conosce – l’amore – e Cary non sa più cosa fare. La situazione è complicata. Innanzitutto, Antonio ha un figlio di sei anni. E inoltre, Cary deve confessargli il suo alter ego e sperare che l’uomo lo perdoni.

Quando Cary pensa di aver messo finalmente ordine nella sua vita, passato e presente si scontrano, costringendolo a scegliere tra due famiglie: quella che aveva sempre voluto da bambino, e quella che ama adesso, da adulto.

Cary Redding è un famoso violoncellista. Ricercato e apprezzato da tutti nel mondo della musica classica è però profondamente tormentato.  Il sesso anonimo nei bagni e l’alcool sono la sua via d’uscita per non crollare.

Una sera uscendo da uno di questi locali viene aggredito e ferito e a soccorrerlo è un bellissimo uomo italiano di nome Antonio. Antonio non solo lo soccorre ma lo aiuta anche il giorno dopo quando viene dimesso dall’ospedale, dato che Cary con un polso ingessato e i postumi dell’aggressione può fare poco da solo.

Poiché però Cary non vuole certo svelare la sua vera identità ad Antonio gli mente, dicendogli di chiamarsi Connor e che di lavoro fa il cameriere e l’artista disoccupato.

Quello che Cary di certo non si aspettava è di finire ad innamorarsi di quest’uomo non solo bello e sexy ma anche gentile e premuroso, nonché padre di un bambino fantastico di nome Massimo. Già, perché a Cary i bambini non piacciono e poi lui di relazioni non ne sa proprio nulla.

Tra le mille paure di Cary e la pazienza di Antonio, verrete accompagnati in una storia davvero molto bella. Un percorso interiore, quello di Cary, che si affaccia a scoprire l’amore ma anche il maturare di un ragazzo che diventa un uomo, che affronta le sue paura fino a stringere tra le mani quelle che saranno poi le sue certezze e i suoi desideri futuri.

Una narrazione fluida, mai noiosa ma al contrario dolce e avvincente. Mi era piaciuto moltissimo anche il primo libro di questa serie ma devo dire che questo ha qualcosa in più in quanto a profondità. Lettura assolutamente consigliata.

 

Sensualità: Recensione: 

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