Recensione “Gone – Un bacio è troppo poco Vol. 3” di Tania Paxia

 

 

 

 

 

 

Franklyn Reeves (detta Frankie) dopo aver trovato suo padre, lascia New York con la delusione nel cuore. La scoperta della sua identità, infatti, riporta in superficie le tante, troppe, bugie raccontate da sua madre e da suo nonno, allo scopo di non farla soffrire. Nascondendole la verità per anni, hanno distrutto i suoi sogni.  L’unica cosa che vuole adesso è allontanarsi da tutti, anche da Jayden, seppure lui abbia soltanto la colpa di aver mantenuto un segreto non suo. Il loro è un amore appena nato, ma già destinato a doversi confrontare con una serie di ostacoli: Frankie si trasferisce in un’altra città per provare ad alleviare il senso di smarrimento, dimenticarsi della musica e delle sue chitarre, e inizia a lavorare come cameriera; Jayden vive in Connecticut, ad Hartford, la sua città natale, per stare accanto alla sua famiglia in un momento molto delicato. L’unico modo che ha Jay per comunicare con Frankie è tramite i messaggi in segreteria. Il loro rapporto viene messo a dura prova anche da un vecchio amore di Jayden, Bianca, mentre Frankie è alle prese con un collega di lavoro, Mason, aspirante chitarrista che ha problemi con le esibizioni in pubblico. La distanza, le incomprensioni, i malintesi fanno sì che il loro legame si faccia sempre più sottile e precario, fin quando entrambi hanno il bisogno di un contatto, di sentirsi vicini per non perdersi, anche se lontani. Jay non ha idea di dove sia Frankie e farà di tutto per trovarla. Lei invece vorrebbe raggiungerlo. Le cose, però, non sempre vanno secondo i nostri piani…

Questo è un romanzo a puntate, mi piace definirlo così. Aspetti il successivo libro della serie per sapere cosa, questa volta, la penna di Tania Paxia ha scritto.

Avevo lasciato Franklyn che scappa di fronte alla verità, ma scappa anche, senza un motivo valido apparente, dal suo ragazzo.

Chiude con la musica, conosce nuovi amici e la sua storia si articola in quelle pagine.

Il rapporto tra i protagonisti dovrebbe essere messo a dura prova da vecchi amori, nuove conoscenze, ma a mio avviso nulla di concreto. La rabbia passa in fretta, il dolore non è tangibile (se si può parlare di dolore).

Attenzione il romanzo è scritto benissimo, una bella dialettica, un buon uso del linguaggio, la storia (sempre secondo il mio ignorante punto di vista) poteva benissimo essere raccontata in due volumi, ma la bravura della Paxia sta proprio nel metterci una sorta di suspense della storia, lasciandoci immaginare chissà quali sviluppi.

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