Recensione “Falene” di Francesco Mastinu

trama

Trama: “Manlio pensa di aver avuto tutto: una laurea a venticinque anni e un compagno, Enrico, da cui non riesce più a distinguersi. C’è anche Mirna, la sua amica di sempre, un legame che si confonde tra le pieghe del passato. L’incontro con un Francesco, un pittore magnetico e attraente, rimescola le carte della sua esistenza, avviando per Manlio un difficile percorso alla ricerca di sé e dei desideri che pensava di aver perduto. Sullo sfondo di una Cagliari affascinante, Manlio affronterà  lo scontro tra le speranze e la dura realtà, fronteggiando con coraggio una serie di scelte destinate a cambiare la sua vita.  Inizia così Falene, una storia intensa della serie Emozioni del nostro tempo.”

 

recensione

L’antefatto è l’incontro casuale, ma determinante dello studente di psicologia Manlio, appena ventenne, con il ricercatore Enrico: è il primo uomo di Manlio, colto, affascinante, irresistibile, ma dominante sul giovane ragazzo. E’ una relazione stabile, ma non priva di ombre: l’attrazione reciproca è vissuta tra le pareti della casa di Enrico, i due convivono, ma il professore, ormai affermato, all’esterno appare lontano e freddo, tenero e possessivo nell’intimità.

Manlio, dopo cinque anni, è profondamente coinvolto dal bell’Enrico, ma interessi antichi e nuovi lo lacerano: l’amica di sempre Mirna, che fiorisce dopo la sua laurea in medicina;  una nuova conoscenza: Francesco, un pittore in cerca di soggetti, di amici, di relazioni; il sogno di andare lontano, a Parigi come l’amica Alba, o in altre università europee, magari per un master.

Il romanzo è scritto in prima persona: ci parla direttamente Manlio, tutte le vicende passano attraverso i suoi occhi di venticinquenne confuso e alla ricerca di sé. Donna Laura è la matriarca, che organizza e controlla la vita degli omosessuali dell’isola e non solo, una specie di maga Circe attorniata da stupendi ragazzi incantati da lei, vedova e ora legata allo sfuggente Dario. Ogni lettore può immaginare i personaggi dal punto di vista estetico come preferisce, le descrizioni sono appena accennate. I personaggi soprattutto agiscono, parlano, dialogano, cercano aiuto, conforto, sostegno, approvazione, consigli, fanno gruppo.

Cagliari fa da sfondo al racconto, ma va immaginata o sognata, chi non conosce la città, non la conoscerà. L’autore è più teso a sottolineare il contesto sociale della città e forse dell’Italia, divisa tra tradizione, trasgressione e innovazione.

Il romanzo è scritto con un linguaggio semplice e immediato, la trama è abbastanza prevedibile, rari i colpi di scena.

Sensualità: cuori3

Recensione: firma-elena

Editing: Ele

 

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