Recensione di “Uomini Donne Difatti” di Ema Angione

 

 

 

Di Fatti, di Uomini, di Donne, quanti ne sentiamo ogni giorno, ogni istante. Uomini, Donne, difatti sono loro che parlano e non parlano, fanno e disfano, pensano, riflettono, decidono per poi ripensare e decidere di nuovo.
Fatto o misfatto, conscio o non conscio entra in loro, nella loro mente, nella loro psiche. Alimenta speranze, desideri, ma provoca anche sofferenze, dolori. La linfa infinita dell’Io in ombra tratteggia la loro esistenza. Uomini, donne, siamo noi, e sentiamo anche quando non vogliamo. È riflesso nel quotidiano il nostro ragionare, nello spazio infinito della nostra mente, che è priva di confini reali ed è destinata a volte all’oscurità, a volte alla luce. “Mens sana in corpore sano” dicevano i latini e davano a questa locuzione un valore esistenziale.
Aver cura di ciò che non conosciamo è esistenza, ma non ti aspettare che tutto sia sempre scontato, la vita è mistero, fuori, ma anche dentro noi. Tutto ciò che è materiale lo vediamo, lo tocchiamo e ne facciamo una dimensione, una realtà, mentre ci impegniamo a comprendere ciò che non è materiale, a spiegarlo ma abbiamo un limite poiché i nostri sensi non percepiscono ciò che è, perché è; e sarà sempre differente per me e per te.
Tangibile è sentir dire sto male, mi sono rotto la gamba e metterò il gesso, intangibile è sentir dire sto male, sono stanco, depresso, ma è sempre stare male. Siamo relativi, razionali, fatti di materia eppure siamo, almeno per il novanta per cento, fatti d’acqua che poi pian piano evapora e diviene mistero. Uomini e donne, difatti, dovremmo fermarci qualche volta e curare la nostra irrazionale ragione facendone un semplice pensiero di vita.

 

Mi sono avviciata a questo romanzo con molta curiosità ed entusiasmo.

Adoro i rapporti umani, le emozioni e anche la contraddizione dei sentimenti

E la sinossi di questo libro aveva già soddisfatto le mie aspettative.

Mi sono immedesimata subito nel protagonista, un uomo maturo che durante una vacanza da sogno si trova a dover involontariamente esercitare la sua professione di psicologo con le persone con cui entrerà in contatto.

Estranei dei quali scoprirà i segreti più intimi e, non potendo fare a meno di seguire la sua natura, si ritroverà a scavare nel profondo di queste anime così apparentemente semplici ma complicate.

Una persona che osserva e cerca di capire il mondo che le si pone davanti non deve necessariamente essere un professionista della psicologia, ma una persona dotata di sensibilità e capace di empatizzare con il suo interlocutore.

Conoscendo gli altri si scopre un po’ noi stessi ed è un concetto che ho personalmente nella testa da moltissimi anni.

Leggendo questa storia ho avuto modo di conoscere l’autore e il suo modo di vedere gli altri, la sua capacità di porsi domande e di cercare le risposte, non sempre quelle che ci fanno più comodo ma soprattutto quelle più vere e sincere. Ho scoperto un autore capace di mettere in parole semplici concetti profondi di filosofia ed estrapolare i più antichi concetti di psicologia.

Scritto con una narrazione coinvolgente, curato nei minimi dettagli, il lettore si ritrova a vivere un’esperienza alla portata di tutti ma per le capacità di pochi.

Si legge che è un piacere e tra le righe si svelano i percorsi più intimi perfino della nostra mente.

Leggere un libro è affrontare un viaggio e questo romanzo è un viaggio che ci porta dentro noi stessi.

Complimenti all’autore Ema Angione che ha dimostrato di essere uno scrittore non solo poliedrico e dinamico ma soprattutto profondamente umano.

 

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