Recensione di “Respiro Ancora” di Marika Carrabino

 

 

 

 

 

Anna vive una vita che sente stretta: obbligata a lavorare presso l’atelier di abiti da sposa della famiglia, oppressa dalla madre, incompresa nei suoi desideri. Assieme all’amica d’infanzia Eva cade presto nel tunnel della droga e, nel momento in cui Eva scompare in Inghilterra, Anna rischia un’overdose. Stretta nella morsa di una famiglia troppo esigente e fredda, affranta dal dolore, Anna pare trovare rifugio e sollievo solo nella droga, condividendo questa discesa agli inferi con il suo ragazzo Romeo.

La sua vita sembra gradualmente rifiorire quando inizia e termina poi un percorso di disintossicazione e prova a rimettersi in piedi.

Ma la famiglia e i fantasmi del passato sono ancora lì ad attenderla…

Un giorno però compare John, affascinante ragazzo con il quale Anna instaura un rapporto fatto al contempo di attrazione e scontro.

Inizierà così per la giovane un periodo pieno di emozioni, passioni, turbamenti, sorprese, cambiamenti.

Con un segreto che incombe sul loro rapporto…

Respiro ancora è un’avventura mozzafiato e intrigante che coinvolge, appassiona e fa riflettere.

Questo romanzo mi ha attratta subito, già dal momento in cui avevo letto il titolo, senza nemmeno aver ancora visto la copertina.

Sono dell’opinione che spesso siano i libri a trovare noi, a cercarci, a chiamarci per inviarci un qualche messaggio subliminale che abbiamo necessità di ricevere in un preciso momento della nostra vita .

Quando voglio leggere un libro non ho mai avuto nessun dubbio, non ho mai chiesto in giro cosa ne pensassero le altre persone che lo hanno già letto; poiché sono convinta che se un libro cattura il mio interesse in negativo o in positivo, merita il mio tempo e la mia attenzione.

Già dalle prime pagine di questo romanzo, mi sono resa conto di leggere finalmente una storia diversa da molte altre, la protagonista non era perfetta, non era la ragazza che avrei voluto essere o che avrei voluto conoscere, assolutamente non la figlia che avrei voluto avere, bensì forse la donna che in molti siamo ma in poche abbiamo il coraggio di ammettere di essere.

Una ragazza cattiva, ma non cattiva nel senso di malvagia ma piuttosto ferita, arrabbiata con il mondo, con la vita, con sua madre, con tutto ciò che le sta stretto, che la soffoca, che le impedisce di spiccare il volo. Anna ha commesso degli errori (come tutti del resto) ma porta sulla sua pelle il marchio della droga, una vergogna, un disonore per una famiglia rispettabile e soprattutto per una madre che aveva riposto tutte le sue speranze nella figlia, la quale un giorno avrebbe preso le redini dell’atelier di abiti da sposa appartenente alla famiglia da due generazioni. Ma ahimè si sa che i progetti dei genitori sui figli raramente vengono realizzati.

I figli sono ribelli e sono disposti a fare qualsiasi cosa pur di andare contro ai desideri dei propri genitori. E’ un atto naturale di ribellione che appartiene al nostro crescere e al nostro cercare di capire chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo andare.

Anna è una ragazza intelligente, furba, oscura in molti aspetti della sua personalità ma ha un fortissimo bisogno di essere amata, di essere accettata, di essere compresa e intorno a sé trova e vede solo una fitta muraglia di cemento che la vuole proteggere forse dagli altri, probabilmente da se stessa ed intrappolare.

Anna farà saltare in aria il matrimonio di una cliente, rischierà di perdere la vita e dovrà perdersi completamente prima di potersi ritrovare di nuovo.

Incontrerà sulla sua strada un ragazzo straniero, che non ha paura di mostrargli cosa pensa di lei e soprattutto cosa lei stessa tende a mostrare agli altri di sé. Se non ami ciò che sei, nessuno potrà apprezzare chi sei.

La narrazione di questa storia è fluida, piacevole, piena di colpi di scena, di sorprese.

L’autrice abilmente ci fa provare il disagio della protagonista fino a farci raggiungere la profondità della sua anima così fragile seppure apparentemente forte. Anna si sta salvando ma ancora non lo sa, ha già tutto ciò di cui una ragazza ha bisogno, ma ancora non è in grado di comprendere il valore delle cose, delle persone e soprattutto di se stessa.

Una storia che ti avvolge dento l’anima.

“Respiro ancora” lo senti fino all ultima pagina quando chiudendo il libro, finita la storia tiri un sospiro di sollievo e ti senti perfino felice.

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