Recensione di “Raining men (Cacciatore e Raining Men Vol. 2)” di Rick R. Reed

 

 

 

 

 

 

Il personaggio che avete amato odiare in Cacciatore diventa il personaggio che finirete per amare in Raining men.

La maggior parte della vita da adulta di Bobby Nelson è stata una pioggia di uomini. Normalmente non vorrebbe niente di diverso, ma negli ultimi tempi sembra che manchi qualcosa. Desidera che il diluvio rallenti e si riduca a una singola goccia speciale. Ma c’è una minima possibilità che lui trovi “quello giusto” dopo innumerevoli anni passati a rimorchiare?

Quando suo padre passa a miglior vita, finalmente Bobby analizza i suoi rapporti difficili con lui e il modo in cui potrebbero aver contribuito alla sua incapacità di trovare l’amore a cui anela. Guidato da una bella terapista, un gruppo di Sesso Dipendenti Anonimi, un chihuahua ben dotato di nome Johnny Wadd, e il proprio serbatoio di ricordi, intraprende un percorso spirituale, sessuale ed emotivo per scoprire che nella vita i legami d’amore più soddisfacenti dipendono dalla qualità, non dalla quantità. E quando è pronto ad amare non solo se stesso ma anche qualcun altro, finalmente il sesso e l’amore si fondono in un unico pacchetto perfetto.

Incomincio a dirvi che il libro non è facile, se pensate a un raccontino per passare un paio di ore scordatevelo; questo non vuol dire però che non sia un bel libro, anzi.

E’ il secondo libro, seguito di Cacciatore, che è comunque autoconclusivo, ma dove incontriamo e odiamo il nostro protagonista.

Il libro è diviso in due parti, nella prima ci spiega a grandi linee chi è il nostro protagonista, cosa fa per lavoro, la sua famiglia, il suo stile di vita, anche se incominciamo già a capire che qualcosa non funziona per il verso giusto.

Nella seconda parte, per altro più lunga, piano piano si scopre, in maniera non semplice, di cosa soffre Bobby, di dipendenza sessuale, e qual è la causa.

Ci sono stati momenti in cui ho chiuso il libro, perché non capivo il comportamento lesionista del personaggio, ma non volevo giudicare male ciò che c’era scritto o il comportamento di Bobby e devo dire che ho fatto bene a continuare,  perché  è un libro che merita.

Merita perché, ripeto, è un libro forte, dove le emozioni sono esasperate: rabbia, tristezza, paura, disgusto e anche vergogna.

Troviamo nel libro passaggi abbastanza forti, quasi crudi, ma mai volgari, questo perché le scene sono spiegate così bene senza entrare nei dettagli o nella volgarità che tu rimani sì sconvolto, ma solo quel tanto che basta per renderti conto di cosa stia succedendo e cosa stia provando Bobby.

E ne sta provando di ogni…

D’altra parte la dipendenza sessuale non è facile da gestire da soli, come penso tutte le dipendenze, e il nostro Bobby, grazie ad un supporto SDA, sesso dipendente anonimo, riesce a capire che con la dipendenza dal sesso non solo sta anestetizzando le proprie emozioni, ma rischia anche lui di non riprendersi più.

Che dirvi di più… leggetelo, non vi deluderà.

 

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