Recensione di “Oro” di S.M. May

 

 

 

 

Il detective di classe A6 Sapphire Crissen non ha mai imparato la sottile arte della diplomazia e del rispetto delle gerarchie.

Per questo il suo Distintivo è a rischio, e qualcuno tra i suoi superiori ha deciso di fargliela pagare. Crissen dovrà affiancare un ufficiale della Milizia imperiale per risolvere un caso spinoso sul pianeta di Arces.
Il capitano Jen Adur appartiene ai Nerduriani, un popolo poco conosciuto e su cui circolano parecchie leggende.
Di certo è una creatura tanto affascinante quanto infida, cosa che il detective imparerà ben presto a proprie spese.
Dalla capitale dell’Impero ai mercati sotterranei di Arces, dalle foreste nere di Nerdur all’arena insanguinata di Pikaen, dalle trame dei contrabbandieri agli intrighi dell’aristocrazia, dalla sofferenza degli schiavi alle lame impietose dello skullball, Sapphire dovrà affrontare una missione delicata, un lungo viaggio per scoprire la verità, ma anche parecchie cose sulla sua stessa natura e su quella del suo capitano.
Perché non è ORO tutto ciò che luccica, e quasi sempre le apparenze ingannano…

Dopo aver letto “Il sangue non è acqua” non vedevo l’ora di immergermi nuovamente nello spazio con il nostro capitano.

In tutta onestà mi sono innamorata follemente di Jen Adur già dalle prime pagine della novella, ma non avrei mai potuto immaginare che il mio amore crescesse così a dismisura dopo aver letto questo libro. Chi devo ringraziare? Sicuramente la scrittura della May, l’originalità e la fantasia con cui ci ha trasportati in questo nuovo mondo, ma parte del merito va anche a Sapphire. Il nostro bel detective (perchè ammettiamolo, nonostante la May lo descriva in maniera poco attraente, per me rimane comunque un bel vedere) riuscirà a tirare fuori tutto il bello che c’è in Jen e ci legherà ancora di più al bellissimo nerduriano.

Uno spazio a noi sconosciuto, armi mai utilizzate, mezzi di trasporto che nessuno di noi ha mai visto o mai vedrà ci aiuteranno ad immaginare questi nuovi pianeti, il loro aspetto, i loro odori e le loro usanze. Popoli diversi che s’intrecciano magicamente, che si scontrano lottando e vogliono un posto nel governo.

Un libro a volte crudo, dove gli omicidi sono all’ordine del giorno, dove la tratta illegale degli schiavi è presa sottogamba e i buoni combattono per la l’agognata libertà.

Una domanda per la May… Come ti è venuto in mente lo skullball? Geniale!!!!

Un libro non adatto a chi non ama la violenza, una storia perfetta invece per chi vede l’amore prima di qualsiasi altra cosa. Un romanzo da leggere ed assaporare.

Sensualità: Recensione: Editing: 

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