Recensione di “La casa in riva al lago” di Ella Carey

Anna vive a San Francisco e si è costruita un’esistenza tranquilla e ordinata, fatta di giornate costellate di abitudini in cui gli imprevisti sono ridotti al minimo. Il suo mondo viene completamente sconvolto quando suo nonno Max, di novantaquattro anni, la mette a parte di un sorprendente segreto: la loro era una famiglia aristocratica che ha perso tutto durante la seconda guerra mondiale. All’epoca Max era stato costretto a fuggire dalla Prussia, abbandonando un oggetto prezioso. Adesso, dopo oltre settanta anni, vorrebbe ardentemente che la nipote lo andasse a recuperare. Nonostante si senta confusa per quelle rivelazioni, Anna parte per la Germania. Sono tante le domande che affollano la sua testa: cosa ha mai lasciato di così importante suo nonno? E perché le ha nascosto la verità per così tanto tempo? Sarà Wil, un uomo che Anna incontra durante il suo viaggio, ad aiutarla a far luce sul mistero che ha di fronte. Insieme, scoprono che i segreti della sua famiglia sono collegati a un appartamento abbandonato a Parigi…

Con una narrazione che alterna vicende degli anni Trenta a quelle dei nostri giorni, La casa in riva al lago è un romanzo che racconta come si possa lottare per raggiungere la felicità, senza sacrificare l’amore verso la propria famiglia e il proprio Paese.

Una storia d’amore che viaggia su due binari paralleli:

Isabelle e Max negli anni ’30 vivono il loro amore prima che la seconda guerra mondiale devasti tutto.

Isabelle è la nipote di una ex demi-mondaine parigina, e l’onta di tale passato getta un’ombra sul suo futuro. È una ragazza dolce e seria ma sembrano non esserci speranze per lei nella Ville Lumière.

Conosce Max durante una vacanza in Svizzera e si innamora di questo rampollo di una facoltosa famiglia prussiana. Max è un galantuomo e riuscirà a far breccia nel cuore della giovane francese, nel magnifico sfondo della tenuta di famiglia Schloss Siegel.

 

Nel 2010 ritroviamo un Max novantaquattrenne che incarica sua nipote Anna di ritornare a Schloss Siegel per recuperare un oggetto che aveva nascosto 70 anni prima.

Anna è un’imprenditrice di successo che vive per il suo ristorante, negandosi ogni altra distrazione.

Ama così tanto il suo nonnino che decide di lasciare gli Stati Uniti per recarsi in Germania, dove incontrerà non poche difficoltà per portare a termine la missione. Wil, l’avvocato che gestisce gli affari della nuova proprietaria dello Schloss, l’aiuterà nel suo compito e, con una dedizione che andrà ben oltre il lavoro, si rivelerà un uomo attento e affascinante.

 

Mi è piaciuto molto il ritmo che ha scelto l’autrice per narrare questa storia, alternando passato a presente, sussurrando all’orecchio del lettore segreti che la protagonista contemporanea tarderà a scoprire.

Due personaggi femminili in due epoche diverse, una impegnata in faccende di cuore mentre l’altra in problematiche più pratiche.

La soluzione della storia mi ha sorpresa ma ha dato significato a tutti i dubbi che tormentavano Anna circa le inspiegabili scelte fatte dal nonno.

Promosso!

 

Annotazione per l’editore: appaiono diversi errori di battitura, almeno nella copia a me data da recensire.

 

SENSUALITA’

RECENSIONE A CURA DI

EDITING A CURA DI

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