Recensione “CHIAMAMI MELLY” di Alessandra Fortunato

 

 

 

 

 

 

Carmela Rizza non è solo un nome, per Melly è un passato da dimenticare. Trasferendosi lontano dalla sua Sicilia sogna di ricostruire quella vita che non è riuscita ad avere nella terra d’origine. Un lavoro stabile, una routine controllata ed il forte legame con la nonna ormai lontana sembrano essere gli unici punti fermi delle sue giornate, finché un biglietto da parte di uno sconosciuto non la spinge alla ricerca di ciò che le è da sempre mancato: l’amore.
Riuscirà Melly a far pace con il suo passato ed a vivere serenamente un amore che sembra essere fatto di plastica, oppure capirà che ciò che desiderava era da sempre stato intorno a lei?

Ho amato questo romanzo, forse perché le mie origini si sono fatte sentire: ho respirato l’atmosfera siciliana, l’ho vissuta sulla pelle, nei detti, nella parlata, nelle idee, nell’attaccamento alla famiglia, come nei piatti e nella nostalgia, sapientemente narrati dalla penna dell’autrice con il suo stile schietto e caldo al tempo stesso. Non troppo denso, come spesso trovo in molte autrici del sud, ma ben calibrato, elegante e sobrio, a tratti moderno e a tratti lento e bilanciato.

Melly è figlia della sua terra, anche se in piccola parte la rinnega, ma forse solo perché non si è ancora sentita totalmente libera di decidere della sua vita, e così emigra al nord, in cerca di lavoro e di nuove speranze, o forse solamente di sé stessa.

Qui si ambienta, fa nuove amicizie, trova lavoro in uno studio dentistico, eppure le manca qualcosa: le manca il mare, le manca la famiglia e le manca la nonna – e qui apro una parentesi per questo straordinario personaggio, perché nei battibecchi fra lei e sua figlia ho rivissuto certe scenette delle mie zie siciliane quando facevo loro visita da ragazzina che ancora porto nel cuore.

Nonostante tutto Milano però le apre nuove strade, oltre all’indipendenza e alla sicurezza dovuta alla sua emancipazione, Melly trova anche l’amore, con sfumature molte diverse: quello morboso di un ragazzo che non ama, quello appariscente ma un po’ vuoto di un giovane farmacista, quello inarrivabile verso il suo capo, noto donnaiolo e anche quello romantico e misterioso che appare sotto forma di anonimi versi lasciati quotidianamente da uno sconosciuto sul parabrezza della sua auto, e che le fanno vibrare l’animo.

Quale sarà quello giusto, quello vero e reale con cui poter costruire un futuro insieme?

Da scoprire, ovviamente.

Consigliatissimo!!!

 

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