Recensione “Assassinio in Gay Street” di John Simpson

 

 

 

 

 

trama

Un serial killer sta prendendo di mira gli uomini gay, andando a caccia nei locali alla moda e nei parchi. Assegnato al caso, la recluta della polizia Pat St. James si sente fin troppo vicino alle vittime. È gay e al lavoro non si è ancora dichiarato. Ricevere un incarico sotto copertura in cui gli si chiede di fingere di essere un uomo gay pare uno scherzo del destino.

Pat e il suo collega, Hank, frequentano i bar in cerca dell’assassino. Allo stesso tempo, Pat è alla ricerca dell’uomo perfetto e si destreggia fra tre uomini, nella speranza di trovare quello giusto per lui. Ha conosciuto Bill in un bar, Dean è un vecchio amico e, per un’altra fatalità, anche il suo collega, Hank, è gay e si trova sulla lista dei possibili spasimanti.
Mentre il killer continua la strage, strangolando e violentando le sue vittime, Pat deve concentrarsi sul lavoro, sperando che la sua vita privata sopravviva allo stress. Ma quando le sue speranze e i sogni di felicità si sovrappongono all’indagine, Pat si trova a correre dei grossi rischi.

recensione

Devo ammettere che dopo aver terminato di leggere questa storia mi sono dovuta fermare un attimo a riflettere prima di poterla recensire. Ora penso che la recensione vada fatta seguendo un duplice aspetto. La parte investigativa e quella invece sentimentale del protagonista.

Pat è un poliziotto alle prime armi. È gay ma al lavoro non si è dichiarato dato il clima spesso omofobo presente in polizia. Si ritrova a lavorare con Hank, gay anche lui, ad un incarico sotto copertura in cui gli viene richiesto proprio di fingersi gay. L’incarico è dovuto ad un serial killer che uccide uomini gay. Pat alterna il lavoro alla ricerca dell’amore e la sua attenzione si muove tra Bill, conosciuto in un bar, il suo vecchio amico Dean e il suo collega Hank.

Dicevamo che occorre fare una sorta di doppia recensione, che scinda la parte investigativa da quella sentimentale. Perché le due parti sono quasi in netto contrasto. Particolareggiata la prima, con una terminologia e una trama che trasuda conoscenza dell’argomento da parte dell’autore, e quasi assente e piuttosto freddina la seconda.

Il nostro Pat non si lascia scappare le occasioni per fare sesso, ma le scene appaiono poco emozionali ed è un peccato perché, se ci fosse in questa parte la stessa passione che è stata messa in quella investigativa, il libro sarebbe davvero molto bello. Ma ho anche pensato che questo aspetto più crudo del sesso fosse in realtà voluto dall’autore.

La trama c’è tutta e Pat è un personaggio che poteva dare molto di più a livello emotivo ma la lettura è comunque interessante, forse anche grazie a questo contrasto e ad un finale un po’ inaspettato.

 

Sensualità: cuori3Recensione: Firmabriciola

Editing: mandy

Loading

La nostra votazione

Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *