Recensione “A letto con un miliardario” di Anne Tenino

 

 

 

 

 

 

È solo una cosa tra amici.

Prima di confessare la propria omosessualità al suo migliore amico, la vita sessuale di Tierney Terrebonne era strettamente limitata ai bagni pubblici. Dopo la dichiarazione all’amico… non è particolarmente migliorata. Perché prendersi il disturbo di mettersi in gioco quando l’uomo che ha amato per quattordici anni (il suddetto “migliore amico”) è totalmente irraggiungibile? Per fortuna Tierney è diventato un esperto ad accettare le sconfitte, gli serve solo una bottiglia di bourbon. O cinquanta. Da ripetere secondo necessità.

Dalton Lehnart ha una lunga storia di appuntamenti con uomini ricchi, disturbati, repressi, bugiardi, traditori, buoni a nulla e codardi, quindi ovviamente è subito attratto da Tierney Terrebonne. Fortunatamente Tierney è talmente dissoluto che persino il sentimento che Dalton prova per lui può essere solo definito pietà. Sentimento che poi si trasforma in simpatia e lascia strada alla compassione, alla preoccupazione, all’interesse e alla speranza, mentre Tierney lotta per cambiare la sua vita. Quando l’uomo si dichiara molto pubblicamente gay e va in riabilitazione, Dalton si ritrova davvero legato a Tierney. E, come tutti sanno, dopo l’attaccamento viene…
Oh oh.
Ma il Tierney che è appena uscito dalla riabilitazione non può gestire più di un’amicizia, quindi Dalton dovrebbe riuscire a trattenersi dal ripetere gli errori del passato, giusto? Giusto?

Non sapete quanto tempo ho impiegato a leggere questo libro, tanto, veramente tanto, decisamente troppo, ma purtroppo ho dovuto leggerlo a piccole dosi. Avete presente quando qualcosa vi va di traverso? Ecco, questo libro per me è stato così. Qualcosa andato di traverso. Continuavo a sfogliare le pagine e dentro di me continuavo a dire: “Tanto le cose cambieranno” oppure “Finiranno di fare il gioco del non parlarmi non ti sento”, e invece no, 393 pagine di paranoie e ripetizioni, siamo solo amici, amici con benefici, non lo amo, no no no io non sono innamorato di quella persona, io non sono degno, nessuno può amarmi, lo lascio perché è meglio per entrambi. Oddio, una pena assurda. Quindi, come avrete capito, la trama non mi ha entusiasmata. Non sarebbe stata nemmeno malvagia se l’autrice avesse scritto lo stesso libro ma con un terzo delle pagine. La prima conclusione che ho tirato dopo averlo finito è stata… Ma veramente anche nei libri iniziano a portare la storia all’infinito come nelle serie televisive? Il libro sarebbe stato, a mio avviso, molto ma molto più bello se avesse ristretto la descrizione.

Tierney e Dalton avrebbero potuto entrare nel mio cuore, ma il loro tira e molla infinito, le loro insicurezze e le loro paure portate all’eccesso, non solo non me li ha fatti amare, ma in diversi punti mi hanno anche irritato.

L’unico motivo per cui non rimpiango di averlo finito sono gli ultimi cinque o sei capitoli, dove c’è la svolta sul loro rapporto, dove finalmente si vedono i veri caratteri dei due protagonisti e dove l’amore supera ogni cosa, i drammi familiari, le paure e il passato, dando finalmente la luce al futuro.

Passiamo ora alla scorrevolezza… Quando nelle frasi mancano addirittura delle parole o quando i refusi continuano a scorrerti davanti agli occhi, potete ben capire che la lettura non sia poi così fluida. Altro motivo per cui ho impiegato una vita a finirlo. L’ultima conclusione a cui sono arrivata è che non amo particolarmente il modo di scrivere di quest’autrice. Ho letto soltanto due libri della Tenino e, se entrambi i libri non mi sono piaciuti,a questo punto penso che non mi piacciano particolarmente le sue storie. Ci sta, sono pareri personali e gusti personali.

Non dico ai lettori di non leggerlo, non sono nessuno per farlo, dico soltanto che a me non ha fatto impazzire e che è uno dei libri no del 2016.

 

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