Primo estratto “troy out of the dark” di J.J. Harper

Traduzione amatoriale di Cristina Fontana autorizzata dall’autrice

 

“Non provocarmi Troy, sono ancora incazzato con te.” La sua voce è ancora roca, ma non ha quel graffio sexy della notte scorsa.

“Quindi è un no al caffè?” Sollevo un sopracciglio e lui scuote la testa esasperato. La sua reazione mi fa sogghignare e gli porgo la tazza. Indicando lo zucchero, aggiungo: “Nel frigo c’è del latte in polvere se lo vuoi, e altra roba aromatizzata che ogni tanto usa Nico. Caramello o nocciola o roba così!” Fingo di rabbrividire, il che, almeno, lo fa sorridere per davvero.

“Neanche per idea, io sono un uomo da caffè nero bollente, niente porcate. Non metto nemmeno lo zucchero,” replica.

“Sei già abbastanza dolce tu?” Faccio una battuta.

“Esatto, una cosa simile.” Lui ride un’altra volta, poi si interrompe di botto. Merda, questo è il punto in cui mi dice che è stato un errore. “Troy…”

“Raff…” Parliamo contemporaneamente, ma ci zittiamo anche allo stesso momento.

“Prima tu, Raff, prego.” Il mio cuore batte come un martello pneumatico, temo ciò che potrebbe dire.

Rilasciando un bel respiro, Raff mi guarda, i suoi occhi si addolciscono e sorride: tutto a posto per adesso. “Non posso credere a quello che ti sto per dire, Troy; mi piaci, ma non ti conosco. Voglio conoscerti. Credo che se affrettiamo le cose, potremmo rovinare qualcosa di veramente bello.” Sospira ancora. “L’altra notte ho detto di essere appena uscito da una relazione e temo che potrei usarti come qualcuno da scopare per ripicca. Voglio passare del tempo con te, un sacco di tempo, voglio baciarti all’infinito.” La risatina di Raff mi fa fremere. “Ma non voglio mandare tutto a puttane. Se c’è qualcosa da mandare a puttane. Forse tu stai per dirmi che non sei interessato, spero di no. Questa mattina, quando non ti ho trovato qui, ho pensato di avere la mia risposta.”

Raff abbassa la testa imbarazzato e quando rialza lo sguardo, ho un sorriso grande come una casa stampato in faccia. Lui lo nota e risponde al gesto con esitazione.

“Vieni qui, Raff.” Allungo il braccio per afferrargli la mano e trascinarlo più vicino. “Stavo per dirti la stessa cosa. Per quanto lo voglia, non ero preparato a provare qualcosa, vedere cosa può esserci tra noi. Sono appena stato scaricato da un uomo meraviglioso perché non ero in grado di impegnarmi con lui; non avrei mai provato quello che lui provava per me.” Vedo Raff corrucciarsi, cercando di capire l’impatto che ha su di lui quello che ho detto. “Il motivo per cui dico questo è che nel momento in cui ti ho visto, sapevo di volere molto di più. Non agitarti, anch’io non sono pronto ad affrettare le cose. Volevo solo che tu sapessi che per la prima volta in tre anni, sono pronto ad accettare di volere di più. E questo grazie a te, Raff McMahon.”

Faccio un piccolo passo verso di lui e lo guardo dritto nei suoi occhi verdi come l’erba. “E per quanto riguarda i baci, sono più che disponibile. Per il resto, sono sicuro che ci arriveremo. Quello che voglio, però, è il viaggio, non sono la destinazione.” Gli sfioro le labbra con un bacio, una volta, due, poi premo più forte, ritraendomi prima che la cosa degeneri. “Quindi, abbiamo fatto pace?”

“Cazzo, Troy, sì, abbiamo fatto pace.” Raff si concentra sulla mia mano che nel frattempo si è spostata sul suo fianco, e ridacchia. “Ti piace usare le mani, vero?” È un’affermazione, non una domanda, ma non si scosta dalla mia presa.

“Ti dà fastidio?” Tolgo il dito dalla fibbia della sua cintura e sollevo la mano, ma Raff la afferra e scuote la testa.

“No, non mi dà fastidio. Beh, non in modo spiacevole.” Lo osservo mentre si contorce, cercando di aggiustarsi i pantaloncini, e io scoppio a ridere.

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