Intervista Sale e Pepe: Eleonora Elle (autrice)

 

 

 

 

–      A CHE ETA’ TI SEI APPASSIONATO ALLA LETTURA?

Appena ho imparato a leggere: i primissimi libri che ho letto sono stati quelli della Disney, ero innamorata di quello di Bambi. Subito dopo mi sono innamorata degli Horror (lo sono tutt’ora) grazie a “Piccoli brividi”. Il libro che più ha segnato la mia infanzia, però, è senza ombra di dubbio Harry Potter.

–      QUANDO HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

Da piccolina scrivevo un sacco, scrivevo nel mio diario segreto e anche tante storie brevi. La mia passione per la scrittura è nata quasi in contemporanea alla mia passione per la lettura. Una delle mie prime storie era una leggenda: da piccola non riuscivo a capacitarmi del perché esistessero pochi quadrifogli, e così ho inventato una leggenda. Parlava di un cerbiatto che si cibava solo della quarta foglia dei quadrifogli. Un giorno questo cerbiatto litigò con un elfo e lui, per dispetto, fece un incantesimo che fece cadere tutte le foglie che piacevano al cerbiatto. L’incantesimo, però, non fu perfetto, per questo talvolta si possono trovare ancora dei quadrifogli.

–      COME E’ NATA LA DECISIONE DI INIZIARE A SCRIVERE?

Come ho già detto, scrivo da quando sono piccola. La mia non è stata proprio una decisione, ma più che altro una necessità. Scrivere mi faceva sentir bene, potevo dar sfogo alla mia fantasia. Un po’ come coloro che fanno sport, che hanno bisogno di nuotare, di correre, di saltare per sentirsi vivi: io mi sono sempre sentita viva con carta e penna.

–      COME NASCONO LE STORIE DI CUI PARLI? A COSA TI ISPIRI?

Le storie di cui parlo nascono dal mio “io” più profondo. La maggior parte di esse sono risposte a domande che inconsciamente mi faccio ed altre sono storie che invento per poterle vivere (anche solo con l’immaginazione). Ad esempio: mi piacerebbe cavalcare un unicorno ma, dato che non è possibile, lo faccio fare ai miei personaggi. Ciò che vivono loro, lo vivo anche io.

–      MOLTI AUTORI SOSTENGONO CHE MENTRE IL RACCONTO PRENDE FORMA SONO I PERSONAGGI STESSI CHE TI PARLANO E TI INDICANO LA STRADA DA SEGUIRE… SENTI ANCHE TU LE VOCI NELLA TESTA?

Direi proprio di si. Ogni personaggio è un fiume in piena, e la cosa più bella è quando ti rendi conto che gli argini che gli hai costruito sono troppo stretti, ti rendi conto solo allora di quanto ci sia oltre gli schemi mentali che ci prefissiamo. È emozionante vedere un personaggio prendere forma, magari prendere una forma molto diversa da quella che mi ero prefissata all’inizio.

–      COME HAI CAPITO CHE IL TUO GENERE LETTERARIO ERA QUESTO?

Scrivendo. Inizialmente scrivevo storie “reali”, ma più scrivevo più mmi sentivo soffocata. C’erano troppi limiti entro cui stare e la cosa non mi si addiceva, quindi sono passata al fantasy, per superare qualsiasi ostacolo dettato dalla razionalità.

–      QUANDO LEGGI UN LIBRO, NEL DARE IL TUO GIUDIZIO TI PONI COME SEMPLICE LETTORE O COME SCRITTORE?

Solo come lettore.

–      COSA PENSI A RIGUARDO DELL’ANNOSO DILEMMA C.E. VS SELF?

Penso di non essere all’altezza per dare una risposta a una domanda così complessa. Credo che entrambe abbiano i loro pro e i loro contro, ma sto ancora cercando di arrivare a una mia opinione in merito.

–      COME VEDI IL TUO FUTURO DI SCRITTORE? RIMARRAI FEDELE AL TUO GENERE O HAI VOGLIA DI SPERIMENTARE CON QUALCOSA DI NUOVO?

Mi piace il fantasy, ma adoro anche altri generi. Sicuramente mi piacerebbe sperimentare l’horror, ma si vedrà. Tutto dipende da quello che mi frullerà per la testa…

–      TRA I LIBRI CHE HAI SCRITTO, QUAL E’ QUELLO CHE HAI AMATO DI PIU’ E PERCHE’? CE NE PARLI?

Ho scritto molte storie, tutte rimaste “nel cassetto”. “Eloise-dietro la maschera, la rivelazione” è quello che mi ha fatta mettere in gioco, è quello per cui ho deciso di rischiare e quindi ne sono innamoratissima. Inoltre questo primo romanzo è “spaccato in due”: la prima parte scritta in un momento di forte debolezza, la seconda, invece, arriva dopo l’abbandono per quasi un anno del manoscritto (blocco dello scrittore dovuto dalla perdita della mia amatissima cagnolina), è scritta in un periodo, per me, di rivincita.

Questo è il primo romanzo di una saga urban fantasy, la cui protagonista, Eloise, viene costretta a prostituirsi dall’uomo che credeva di amare. Sulla strada conosce Caroline, un personaggio molto particolare, che nasconde non pochi segreti. Sarà solo grazie all’incontro con un cliente mascherato, Lukas, che Eloise scoprirà finalmente la verità su tutto ciò che la circonda. Si renderà conto che tutta la sua vita era già stata programmata, nulla, dalla prostituzione, all’amicizia con Caroline, era stato frutto del caso. Il romanzo è scritto in prima persona, dal punto di vista della protagonista, e questo permette di cogliere meglio la crescita del personaggio stesso. Potrei stare ore a parlarvi di Eloise e di tutto quello che c’è dietro, ma preferisco lasciare un po’ di sana suspance…

–      CHI SONO I TUOI AUTORI PREFERITI? QUALI QUELLI CHE TI HANNO ISPIRATO MAGGIORMENTE?

Adoro Mary Higgins Clark: la adoro per il suo modo semplice di scrivere, i suoi romanzi sono piacevoli e si leggono tutto d’un fiato.

Ho amato moltissimo anche Ken Follet e Umberto Eco, perché nonostante il loro stile un po’ prolisso, riescono ad appassionare il lettore senza risultare pesanti o, peggio, noiosi.

Senza ombra di dubbio, però, l’autrice che più amo e che più mi ha ispirata è J. K. Rowling, con la saga di Harry Potter.

–      UN CONSIGLIO SPASSIONATO AD UN AUTORE EMERGENTE?

Credici sempre. Credi in quello che fai, perché se l’hai fatto con passione, sicuramente i risultati arriveranno. Bisogna armarsi di pazienza, il mondo dell’editoria è un po’ come un acquario: bisogna imparare a nuotare fra gli squali per sopravvivere. Eppure è un mondo meraviglioso, pieno di persone fantastiche pronte a sostenerti. Il consiglio più forte è uno solo: diffidare sempre di chi dice che non ce la si può fare.

–      CI RACCONTI QUALCOSA DI CURIOSO SU TE STESSO?

Che domanda difficile. Parto con una domanda che mi fanno in molti “perché ti firmi L. Vucetich, se ti chiami Eleonora?”: perché Elle è il soprannome che mi hanno dato i miei migliori amici, per me ha un valore affettivo immenso.

Poi che dire? Sono una persona con mille idee, mi piace fare e disfare. Amo gli animali, quasi tutti, ed è questo che mi ha spinta a fare il corso da educatrice cinofila .

Amo i film Horror, nonostante poi faccia fatica ad addormentarmi e nonostante salti ad ogni minimo rumore.

Credo fortemente nei fantasmi, un po’ anche per esperienze personali.

Poi non vi svelo altro, se no che divertimento c’è?

 

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