Intervista Sale e Pepe: Dawn Blackridge (autrice)

intervistaA CHE ETA’ TI SEI APPASSIONATO ALLA LETTURA?

Più o meno all’età di 10 anni, allora erano libri per ragazzi, poi crescendo mi sono appassionata a vari generi, soprattutto drammatici e thriller, anche polizieschi.

QUANDO HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

Ho scritto il mio primo romanzo a sedici anni, ovviamente non ha mai visto la luce. Era la tristissima storia di una ragazza che moriva per una overdose. Mi è sempre piaciuto inventare storie, ma il vero passo di scrivere più o meno “seriamente” l’ho fatto cinque anni fa iniziando a pubblicare qualcosa su efp.

COME E’ NATA LA DECISIONE DI INIZIARE A SCRIVERE?

Sono sempre stata una persona molto introversa, con gravi difficoltà ad interagire con il prossimo, per cui scrivere mi è sempre servito per diventare un’altra, immedesimandomi nella vita dei miei personaggi, per creare un mondo di cui poter fare parte.

COME NASCONO LE STORIE DI CUI PARLI? A COSA TI ISPIRI?

Nascono così, senza una ragione ben precisa, dalla mia fantasia, invento situazioni dove mi ci vorrei trovare io, oppure sento parlare di qualcosa al tg, o leggo un articolo e bam! mi viene in mente una trama. Poi magari strada facendo cambio tutto.

MOLTI AUTORI SOSTENGONO CHE MENTRE IL RACCONTO PRENDE FORMA SONO I PERSONAGGI STESSI CHE TI PARLANO E TI INDICANO LA STRADA DA SEGUIRE… SENTI ANCHE TU LE VOCI NELLA TESTA?

No, sono io che comando, non i miei personaggi.

COME HAI CAPITO CHE IL TUO GENERE LETTERARIO ERA QUESTO?

È un genere che mi piace, parlare dell’amore tra due uomini mi è più semplice che parlare di amore M/F, forse sarà perché vado molto più d’accordo con i maschi che con le femmine.

QUANDO LEGGI UN LIBRO, NEL DARE IL TUO GIUDIZIO TI PONI COME SEMPLICE LETTORE O COME SCRITTORE?

Direi entrambe le cose. Mi viene spontaneo fare correzioni nella mente mentre leggo e quando ci sono notare le incongruenze.

COSA PENSI A RIGUARDO DELL’ANNOSO DILEMMA C.E. VS SELF?

Non ho un giudizio preciso. Ho avuto entrambe le esperienze e mi sono trovata bene in tutti e due i modi. Certo self è più rapido.

COME VEDI IL TUO FUTURO DI SCRITTORE? RIMARRAI FEDELE AL TUO GENERE O HAI VOGLIA DI SPERIMENTARE CON QUALCOSA DI NUOVO?

Nel mio caso “scrittore” è una parola grossa eh? Diciamo che per il momento penso di restare fedele al mio genere, però in futuro chi sa? Mai dire mai. Quello che so per certo è che non scriverò mai un romanzo rosa M/F.

TRA I LIBRI CHE HAI SCRITTO, QUAL E’ QUELLO CHE HAI AMATO DI PIU’ E PERCHE’? CE NE PARLI?

Li ho amati tutti, è difficile dire quale di più. In questo momento ti direi l’ultimo mio lavoro, “Ricominciare da te”. Ci ho impiegato un bel po’ di mesi tra correzioni e cambiamenti vari. L’ho amato perché è una storia che parla di seconde occasioni, di dolore ma anche di amore. È una storia di lotta e speranza, una storia di coraggio e di risalita da un buco nero che invece potrebbe facilmente inghiottirti. Al contrario i miei protagonisti lottano, con le unghie e con i denti e alla fine ce la fanno.

CHI SONO I TUOI AUTORI PREFERITI? QUALI QUELLI CHE TI HANNO ISPIRATO MAGGIORMENTE?

Sono molti, un lungo elenco, adoro Hemingway, Chaim Potok, Alan Altieri, Crichton, J.Kellerman, E.George e tanti altri. Poi ci sono gli autori M/M tipo la Lane, la Roux, la Cochet, insomma angst e azione, ma soprattutto angst.

UN CONSIGLIO SPASSIONATO AD UN AUTORE EMERGENTE?

Non mollare mai, essere se stessi e nello stesso tempo ascoltare ed imparare dalle critiche, che ci saranno sempre, senza lasciarsi abbattere.

CI RACCONTI QUALCOSA DI CURIOSO SU TE STESSO?

Oddio, non mi viene in mente nulla, sono una persona assolutamente normale, ho un marito e un figlio. Proprio non saprei trovare nulla di curioso su me stessa da raccontare se non che, nonostante non sia più una bambina, ho ancora paura del buio. Del buio e degli insetti. Tutti gli insetti, farfalle comprese. Brrrr… non fatemi pensare alle loro pance pelose…

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